Bisogna insistere sulle riforme che spingono la crescita, a sua volta essenziale per la riduzione del debito. Il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, è "convinto" che l'Italia ce la possa fare e che "ce la farà" a uscire dalla crisi. "Il governo Renzi - assicura in un'intervista a RaiNews24 della corrispondente Giovanna Botteri da New York - sta lavorando su più fronti, anche quello della corruzione che si sta affrontando con efficacia e determinazione": "Il problema della corruzione - promette - diventerà sempre meno un problema".
E agli scettici sulla ricetta Renzi e sulla possibilità del governo di agire dice: "Invito a vedere cosa sarà successo nei prossimi sei mesi", quando si inizieranno a "vedere i segni tangibili, sempre più forti, che l'economia italiana sta uscendo da una fase molto molto dura, due anni di recessione in cui il prodotto è crollato di 10 punti, e quindi cominceranno a esserci prospettive di occupazione e crescita".
L'esigenza di riforme, da quella istituzionale e quella del lavoro e della pubblica amministrazione, c'è - ammette Padoan -, ma il monito è quello di concentrarsi anche su altre cose altrettanto importanti: delega fiscale, pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione e spending review.
Constatando di aver trovato negli Stati Uniti "grande aspettativa sull'Italia, grande fiducia e grande voglia di investire", Padoan spiega come gli investitori chiedano "cambiamenti profondi e duraturi nel modo di fare impresa". L'obiettivo è contribuire a un mercato del lavoro semplice e trasparente.
Questioni sulle quali il governo sta lavorando, anche perché le riforme portano crescita e con più crescita si riduce il debito pubblico. "La via maestra per ridurre il debito pubblico è la crescita. Se ci fosse un po' più crescita, e ci sarà, lo sforzo fiscale dell'Italia non ha paralleli in Europa: solo la Germania ha lo stesso sforzo fiscale mantenuto nel tempo" afferma Padoan, sottolineando che il "dilemma fra crescita e rigore è superato: la presidenza italiana dell'Unione europea metterà crescita e lavoro al primo posto".