La Camera di commercio di Cagliari, su iniziativa di Unioncamere nazionale, ha organizzato la 12 esima Giornata dell’Economia che ogni anno si svolge in tutte le Camere di commercio italiane, con l’intento di tracciare una panoramica dell’economia provinciale in raffronto con le realtà regionali e nazionali.
“La Camera di Commercio di Cagliari - ricorda il segretario Luca Camurri - rappresenta 70.000 imprese e costituisce il 42% di tutto il tessuto imprenditoriale presente sul territorio regionale.
La Giornata dell’economia è un’occasione unica per leggere la specifica evoluzione delle piccole e piccolissime imprese che costituiscono l’economia reale in ambito locale. Oltre ad interpretare e a sostenere il sistema delle imprese, le Camere di commercio sono le prime a voler accelerare un processo vero di autoriforma. Si inseriscono infatti in un quadro di rinnovamento - prosegue Camurri - improntato, come il resto del sistema Paese, alla razionalizzazione e al contenimento dei costi. Percorso che si è già avviato anche nelle altre Camere di commercio nazionali”.
Dall’analisi condotta dall’Istituto Tagliacarne nella provincia di Cagliari, emerge un quadro a tinte fosche dell’economia del sud Sardegna nel 2013.
Lo scorso anno è stata infatti duramente colpita dai contraccolpi della crisi economica facendo segnare una contrazione complessiva del Valore Aggiunto pari all’1,4% che ha raggiunto il picco nel comparto industriale con un l’8,6% registrato sul totale regionale. Il numero di imprese nel 2013 è diminuito di 667 unità considerando quelle registrate, attive, nuove iscritte e cessate.
Tra i dati in controtendenza rispetto agli anni precedenti si segnala anche il calo dell’1,7% delle imprese femminili, del 6% di quelle giovanili e dell’1,8% di quelle straniere. Sono aumentate anche le imprese della provincia di Cagliari costrette a chiudere i battenti soprattutto nei settori del commercio e delle costruzioni.
Tra il 2009 e il 2013 sono invece cresciute le società di capitali del 2,4% mentre sono diminuite le società di persone e le imprese individuali.
Unico dato positivo che fa ben sperare è legato all’aumento del traffico e dei passeggeri dell’aeroporto di Elmas che, secondo alcuni indicatori, potrebbe determinare nei prossimi quattro mesi un incremento dei movimenti rispetto allo scorso anno e la sostanziale tenuta del comparto primario (Agricoltura) in termini di imprese e fatturato. Questi elementi possono significare una positiva ripresa del settore turistico legato alle bellezze del territorio e alla valorizzazione dei prodotti tipici.
“La proiezione sui movimenti turistici appare incoraggiante - dichiara il presidente della Camera di commercio di Cagliari e dell’Unioncamere regionale Giancarlo Deidda - ma la crescita delle presenze deve essere accompagnata da una migliore qualità dei servizi offerti da tutte le realtà ricettive dell’isola che si deve tradurre anche nella capacità di fare rete. E’ indispensabile favorire la collegabilità e attuare una corretta politica dei prezzi per superare la crisi. Grazie alle compagnie low cost siamo paradossalmente più vicini all’Europa che al nord Italia - conclude Deidda - i costi dei biglietti per una famiglia di tre persone sono davvero penalizzanti. Il turismo, uno dei pochi indicatori positivi che emergono dall’analisi, rafforza le iniziative che le Camere di Commercio da sempre svolgono per garantire la regolazione del mercato, la lotta all’abusivismo e per facilitare l’accesso al credito delle imprese”.
Altro dato che emerge dall’economia provinciale è la scarsa apertura ai mercati internazionali. Il sistema risente anche della carenza di infrastrutture e di una bassa produttività e redditività delle produzioni. Se nel resto del Paese si notano anche numericamente le prime timide avvisaglie di un’inversione del ciclo economico, in Provincia di Cagliari si scontano ancora i dati negativi della crisi.