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Obama: “Noi con l’Ucraina”, i sette grandi chiede a Mosca acceleri il ritiro compresa la Crimea illegalmente occupata e poi annessa.

"Noi siamo con l'Ucraina. La sicurezza in Europa è in pericolo e noi abbiamo intenzione di garantirla". Ferme le parole con cui il presidente degli Stati Uniti prende posizione sulla questione Ucraina, al centro dell'incontro del G7 di Bruxelles. G7 e non G8, perché il tavolo delle potenze industriali esclude la Russia di Vladimir Putin. Un'assenza dovuta proprio alle azioni militari russe in Crimea.

Le forze europee, sulla scia delle dichiarazioni del capo della Casa Bianca chiedono a Mosca di "ritirarsi" al più presto dai territori ucraini. Allo stesso tempo, però, un documento dei sette grandi dichiara "inaccettabile l'azione del governo di Kiev" che in 24 ore ha portato all'uccisione di trecento filorussi.  Al centro della cena di ieri sera, anche di cambiamenti climatici e il negoziato sull'accordo di libero scambio Ue-Usa.

Il comunicato ufficiale diffuso al termine della prima giornata del vertice dei G7 a Bruxelles conferma, come già annunciato, la minaccia di nuove sanzioni alla Russia in mancanza di una 'de-escalation' in Ucraina.

L'annessione illegale della Crimea - vi si legge - e le azioni di destabilizzazione dell'est dell'Ucraina sono inaccettabili e devono cessare". Altrimenti, "se necessario", i G7 si dicono "pronti a inasprire le sanzioni mirate e mettere in atto sanzioni supplementari" nei confronti di Mosca.

Il convitato di pietra di questo vertice, Vladimir Putin, in un'intervista si è detto "sempre pronto al dialogo" e ad un incontro con Barack Obama. Putin ha però definito "una politica estremamente aggressiva in difesa dei propri interessi" quella condotta da Washington, assicurando che Mosca non ha alcuna intenzione di "annettere o destabilizzare il sud-est dell’Ucraina".

Per Matteo Renzi - al suo primo G7 - oggi sono in programma due bilaterali sulle questioni europee con il premier britannico David Cameron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Tra i temi, sicuramente le nomine dei vertici della Commissione UE e la crescita economica nel vecchio continente. Durante la prima giornata di lavori a Bruxelles, Renzi si è intrattenuto con il presidente giapponese Shinzo Abe, atteso il sei giugno a Roma, per una visita a Papa Francesco.