Non c'è pace nell'est dell'Ucraina neppure di notte. L'artiglieria di Kiev ha bombardato la già martoriata città di Sloviansk, una delle roccaforti ribelli nella regione di Donetsk. "Una vendetta per l'abbattimento dell'elicottero ucraino" accusano i ribelli. Secondo quanto riporta Ria Novosti il bombardamento avrebbe causato "vittime tra civili". Morti che si aggiungerebbero a quelli già contati negli ultimi giorni, quasi 200 tra militari di Kiev, filorussi e cittadini. Gli Usa difendono l'operato di Kiev definendolo moderato, dopo le accuse di Mosca su violazioni della Convenzione di Ginevra.
Nessuna novità intanto sui due team dell'Osce in missione a Lugansk e Sloviansk con cui da giorni si sono persi i contatti. Venerdì, si era diffusa la notizia di una possibile liberazione del gruppo trattenuto a Lugansk. Informazioni che però non hanno trovato conferma ufficiale.
È cominciata l'evacuazione dei bambini dalle zone di conflitto verso la Crimea. Un gruppo di 175 è arrivato a Camp Artek, la struttura di Yalta dove 50 anni fa morì Palmiro Togliatti, da sempre struttura di accoglienza delle colonie estive per adolescenti e bambini. Anche la Russia, per bocca del responsabile dei diritti dell'infanzia, si è detta pronta ad accogliere bambini: nella sola Sloviansk ci sarebbero circa 20mila minori.
L'Ucraina sta esercitando moderazione nella sua operazione militare nell'est e i denunciati casi di abusi dei diritti umani - che Mosca bolla come crimini contro l'umanità, come l'uccisione indiscriminata di civili o gli spari contro ambulanze e medici - sono "solo incidenti". A sostenerlo è la portavoce del dipartimento di Stato Americano Jen Psaki, rispondendo alle domande incalzanti di alcuni giornalisti nel corso di una conferenza stampa. Il testo è pubblicato sul sito del dipartimento di Stato americano.