Per il Partito Democratico la vittoria di ieri è stata come una enorme valanga che ha travolto Forza Italia ma più di tutti ha schiaffeggiato Grillo distaccato di oltre 20 punti. Eppure il leader del M5S aveva detto che avrebbe stravinto ma purtroppo per lui non ha stravinto ma ha straperso. Ha lasciato sul terreno anche milioni di voti che aveva guadagnato alle recenti politiche. Ora a Grillo non rimane altro, se è un uomo d'onore e di parola, dimettersi da tutte le cariche del movimento come aveva promesso. E nel frattempo ora la rete il processo la farà certamente a lui e Casaleggio che già di vedeva, quest'ultimo ministro.
Il Pd ha avuto un'affermazione netta, con cifre che il centrosinistra e il Pd non hanno mai raggiunto nella loro storia e che vanno oltre anche il consenso mai ottenuto dalla Democrazia cristiana - in tutt'altra epoca - alle elezioni europee. L'affluenza si attesta al 57,22%.
Le proiezioni vengono confermate dai dati reali. In 61.212 sezioni su 61.592 il Pd avrebbe superato il muro degli undici milioni di voti, ottenendo il 40,87%.
Dietro al Pd, il Movimento 5 stelle segna una brusca frenata rispetto alle politiche dello scorso anno. I grillini si attestano al 21,13%, risultato inferiore all'obiettivo sbandierato da Beppe Grillo in campagna elettorale: "Prendere un voto in più rispetto ai democratici". E inferiore anche rispetto al consenso ottenuto dallo stesso movimento alle politiche dello scorso anno: il 25%.
La "rimonta" non riesce a Silvio Berlusconi. Forza Italia ottiene il 16,78% dei consensi. Il partito del ministro dell'Interno Angelino Alfano, il Nuovo Centrodestra (nato da una scissione con Forza Italia) ottiene il 4,37%.
Percentuale sufficiente, alla sua prima apparizione elettorale, a far accedere una delegazione di parlamentari Ncd al Parlamento europeo. Balla sulla soglia dello sbarramento, la lista "L'altra Europa con Tsipras" che, con il 4,03% otterrebbe seggi a Bruxelles. Bene la Lega Nord di Matteo Salvini che raccoglie il 6,19% dei voti. Sotto la soglia di sbarramento, Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni al 3,65%. Scelta europea si ferma allo 0,71%.
Se nel vecchio continente spira forte il vento "No Euro", il nostro è il Paese in cui la principale forza di governo raccoglie il maggior numero di voti. Il Pd va ben oltre anche il risultato degli altri partiti della famiglia Socialista.
Stando alle proiezioni di Ipr per la Rai, quando la copertura è arrivata ormai al 75%, i numeri comunque vanno a confermare la netta vittoria del Partito democratico, che si attesta al 41,5%, seguito dal M5S al 21,5% e Forza Italia al 16,5%. La Lega Nord è al 6%, Ncd-Udc al 4,3 mentre l'Altra europa con Tsipras è al 4,1%. Con queste percentuali i seggi sarebbero ripartiti in questo modo: 31 al Pd, suddivisi tra 9 del Nord Ovest, 6 del Nord Est, 8 del Centro, 6 del Sud e 2 delle isole. I 17 del M5S sono 4 del Nord Ovest, 3 del Nord Est, 4 del centro, 4 del Sud e 2 delle isole. I 13 di Fi sono 3 Nord Ovest, 2 Nord est, 3 Centro, 4 Sud e 1 isole. I 3 seggi Ncd saranno 1 rispettivamente per Nord Est, Centro, Sud. La Lega ottiene 3 seggi al Nord Ovest e 2 al Nord Est; la lista Tsipras 1 seggio rispettivamente a Nord Ovest, Centro e Sud e infine Svp 1 seggio al Nord Est.