Si sono aperti i seggi alle 7 per le elezioni Europee. Fino alle 23, ultimi a chiudere in Europa, sarà possibile votare. Nel nostro Paese, come anche in Gran Bretagna, non si vota solo per il rinnovo dell’Europarlamento, ma in generale la consultazione continentale avrà ripercussioni e peso anche sugli esecutivi dei singoli Stati membri.
Dalle 7 e sino alle 23 sono oltre 49 milioni gli italiani chiamati ad eleggere i 73 membri del Parlamento europeo spettanti. 61594 i seggi sparsi nella Penisola. In Piemonte ed Abruzzo si voterà inoltre per nominare i rispettivi presidenti delle Regioni e i Consigli regionali e, in oltre 4mila comuni (3900, di cui 24 capoluoghi di provincia, nelle Regioni a statuto ordinario; 131 nel Friuli Venezia Giulia; 37 in Sicilia di cui 1 capoluogo di provincia e 18 in Sardegna, di cui due capoluoghi di provincia), per la scelta del sindaco e del consiglio comunale. Questi i capoluoghi coinvolti: Biella, Verbania, Vercelli, Bergamo, Cremona, Pavia, Padova, Ferrara, Forlì, Modena, Reggio Emilia, Firenze, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Ascoli Piceno, Pesaro, Pescara, Teramo, Campobasso, Bari, Foggia, Potenza, Caltanissetta, Sassari, Tortolì.
Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà a partire dalle ore 23 di domenica, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l'accertamento del numero dei votanti. Dove sono previste le elezioni regionali e comunali, lo scrutinio partirà dalle ore 14 di lunedì 26 maggio, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni regionali.
A caratterizzare questa tornata elettorale, in Italia e non solo, potrebbe essere l’astensionismo. In Olanda ad esempio, il primo paese insieme alla Gran Bretagna ad aver votato, il numero di chi non si è recato ai seggi è stato superiore al 60%. Nel nostro Paese le previsioni parlano di numeri più bassi, intorno al 40%, ma comunque ampiamente sufficienti a condizionare il risultato. Chi riuscirà a convincere e a portare al voto gli indecisi e quelli che solitamente non votano sarà infatti colui che vincerà, almeno politicamente, queste elezioni.