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San Raffaele, tanta propaganda elettorale ma ancora nessuna certezza

“Spenti i toni trionfalistici legati alla firma dell’accordo tra il Governo nazionale e la Qatar Foundation, abilmente propagandata dal premier Renzi in piena campagna elettorale per le europee di domenica, è il momento di guardare in faccia la realtà: ancora non c’è nessuna certezza che il progetto per l’ex clinica San Raffaele di Olbia sia destinato a vedere la luce e, anzi, i termini pressanti imposti dall’accordo lasciano spazio a più di una preoccupazione”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando la firma di ieri a Palazzo Chigi per il rilancio del presidio sanitario gallurese.

“L’accordo prevede che il progetto abbia via libera entro il 24 giugno”, sottolinea Dedoni, “il che significa che, entro quella data, dovrà essere sbloccato l’accreditamento dei posti letto della nuova clinica. L’iter predisposto dall’assessore Arru, però, è irto di ostacoli, perché prevede il passaggio attraverso tavoli tecnici, Giunta, Commissione Sanità e, infine, Consiglio regionale. Noi Riformatori siamo favorevoli all’ex San Raffaele e vigileremo affinché tutti i passaggi necessari avvengano in tempo utile, ma è forte il timore che quei partiti che oggi, quando mancano pochi giorni alle elezioni europee, si sfidano ad attribuirsi il merito dello sblocco del progetto, se ne dimenticheranno già lunedì prossimo”.

“Non fa piacere vedere utilizzato a fini elettorali un progetto che non è importante solo per il miglioramento dei servizi sanitari a disposizione dei sardi ma che costituisce anche una grande occasione di sviluppo economico”, conclude il capogruppo. “Si sbandierano promesse eclatanti per cercare di nascondere l’amara verità: i sardi non potranno eleggere un loro rappresentante al Parlamento europeo perché i principali partiti nazionali hanno impedito lo scorporo della Sardegna dal collegio insulare. Il tempo dirà se l’improvviso interessamento del Governo per la nostra Isola è reale o se è la solita presa in giro. Intanto, rinnoviamo ancora una volta l’appello ai sardi a boicottare le urne per protestare contro una legge elettorale che non riconosce loro il diritto a una rappresentanza democratica”.

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