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Grillo: ”Sono oltre Hitler”, Renzi: ”Temi su cui non si scherza”. Le politica riparte dalle piazze.

L'ultimo week end elettorale infiamma il confronto politico. Con uno scambio di battute, anche urlate, di Renzi e Grillo. Il presidente del Consiglio in tour istituzional-elettorale in Emilia-Romagna, il leader del M5S a Torino.

Poi c'è anche Silvio Berlusconi in diversi collegamenti telefonici, Nichi Vendola a Palermo, Angelino Alfano a Perugia. Ma la sfida vera è tra chi riempie le piazze tra Renzi e Grillo, che non si risparmiano battute incrociate.

In particolare il primo ministro, in veste da segretario del Partito democratico, se la prende con chi è contro. "Se ce la fa il governo - dice - ce la fa l'Italia. Scommettere sulla sconfitta dell'Italia non è una cosa da italiani. Salveremo questo paese dai gufi, dai disfattisti". E esorta a un gesto d'orgoglio sull'inno di Mameli, come simbolo di bene comune, di valori condivisi.

Per Renzi il capo-gufo ha un solo nome, si chiama Beppe Grilllo, ''BeppeGufo'' lo chiama. Ed è vero che anche i sondaggi delle elezioni Europee di domenica prossima lo danno come avversario numero uno.
E non risparmia parole per difendere pure il cane del competitor di sempre, quel Berlusconi che resta quasi sullo sfondo, se non per le battute contro Schultz. E quindi nessuna giustificazione per chi le ripete oggi e offende anche la Cancelliera Merkel, e su tutto Renzi si scaglia contro i riferimenti a Hitler. Su certi argomenti non si scherza, sentenzia Renzi.
Ce l'ha con Grillo che spara forte il paragone per dire che lui è anche oltre il dittatore tedesco. Il tema dello scontro è uno di quelli portarti della piattaforma politica e della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle. "Parlano di reddito di cittadinanza? Gli italiani non chiedono l'elemosina di stato, chiedono di lavorare e per questo bisogna mettere le aziende in condizioni di assumere". E l'elemosina è quella di sempre per Grillo, ovvero gli 80 euro taglia Irpef per i lavoratori dipendenti.

Il leader del M5S attacca i politici italiani, ai quali fa sapere che "la Digos è con noi, la Dia è con noi, i carabinieri sono con noi". Ma anche i politici europei: insulta la Merkel e dedica un "vaffa" a Schulz, il quale lo aveva paragonarlo a Stalin, ricordandogli che "senza lo Stalin che ha sconfitto i nazisti ora starebbe in Parlamento con una svastica disegnata sulla fronte". Beppe Grillo come Stalin? Macche'. "Io sono oltre Hitler" tuona il comico dal palco salvo poi darsi subito del "pazzo".