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Istat, il Pil torna a scendere: -0,1 nel primo trimestre

Nel primo trimestre dell'anno il Pil è tornato a scendere su base congiunturale dello 0,1%, mentre sull'anno il calo è stato dello 0,5%. Lo comunicano le stime Istat L'ultimo trimestre 2013, con un +0,1% congiunturale, aveva interrotto nove trimestri consecutivi di segni negativi. Il Pil acquisito per l'anno in corso è pari a -0,2%.

"Il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell'agricoltura, di un andamento negativo nell'industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi", spiegano dall'Istituto di statistica ricordando che il primo trimestre ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e del gennaio-marzo 2013.

Prima del dato italiano erano stati pubblicati quelli di Francia e Germania. L'economia tedesca, nel primo trimestre dell'anno, è cresciuta oltre le attese: il Pil ha registrato infatti +0,8% rispetto al trimestre precedente e +2,3% su base annua. Si tratta della maggiore espansione degli ultimi tre anni.

Situazione opposta per la Francia dove, nonostante le previsioni di crescita degli analisti, il Pil non si è mosso su base trimestrale, nonostante le previsioni di un +0,1%. Economia ferma a dimostrazione delle difficoltà del primo ministro Francois Hollande di rilanciare la crescita del paese.

Oggi arriva anche il dato del Giappone. Il Pil nipponico è cresciuto dell’1,5%, sui tre mesi precedenti, e del 5,9% su base annua. La forte accelerata sembra essere dovuta ad una vera e propria corsa agli acquisti (+2,1%) prima del rialzo dell'Iva, passata, il primo aprile, dal 5 all'8%.

Pubblicate oggi anche le previsioni della Bce, contenute nel Bollettino mensile, che hanno alzato  la stima di crescita dell'Eurozona per il 2014 che e' ora dell'1,1% (+0,1 punti percentuali) mentre hanno lasciato invariate all'1,5% quella per il 2015 e all'1,7% quella per il 2016.

I previsori della Bce hanno ulteriormente rivisto al ribasso le stime sull'inflazione nell'Eurozona, portandole allo 0,9% quest'anno, all'1,3% nel 2015 e all'1,5% nel 2016. E' stata, inoltre, riveduta al ribasso anche la stima sulle attese di inflazione nel lungo termine che e' ora pari all'1,84% (-0,03 punti percentuali).

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