Un plebiscito: oltre l'80% dell'autoproclamata repubblica di Donetsk vuole essere indipendente da Kiev. Un risultato, quello ucraino che né l'occidente né Kiev riconosce e che anzi è visto come orchestrato da Mosca.
Il voto parla dell'89,07% a favore, come ha annunciato il presidente della commissione elettorale centrale locale: un risultato preannunciato anche dall'alta affluenza. Ma le consultazioni sono per l'occidente "illegali" e lo ha ribadito anche la portavoce del capo della diplomazia europea Catherine Ashton. Anche il presidente francese Francois Hollande ha bollato come ''nullo e non valido'' il referendum; condanna durissima anche dagli Stati Uniti. E per Kiev il voto è una ''farsa criminale ispirata, organizzata e finanziata dal Cremlino'', come ha denunciato il ministero degli Esteri.
Il voto, previsto dalle 8 alle 22 locali di ieri, si è svolto in un clima di relativa calma in circa 3000 seggi per circa 5 milioni di elettori (3,2 nella regione di Donetsk, 1,8 in quella di Lugansk), a volte in seggi desolatamente semivuoti, a volte invece con lunghe code, come a Mariupol (dove però c'erano solo otto sedi per mezzo milione di abitanti) o tra le barricate di Sloviansk, roccaforte della rivolta circondata dall'esercito e nelle cui vicinanze si sono udite numerose e forti detonazioni. E proprio a Mariupol spunta il giallo del presunto rapimento del deputato nazionalista radicale e candidato presidenziale Oleg Liashko - è stato ritrovato impiccato il capo della polizia, Valeri Androshchuk, morto in circostanze controverse: forse ucciso dalla vendetta della gente, forse suicida per rimorso.
In alcune località ci sono poi stati blitz della Guardia nazionale ucraina per impedire la consegna delle schede o per sequestrarle: a Krasnoarmeisk è stato ucciso anche un civile. Singoli episodi di irregolarità sono stati segnalati da alcuni dei 500 giornalisti stranieri sguinzagliati nell'area, come il voto multiplo in più seggi o con il passaporto di altre persone, oppure pacchi di schede già' votate.
La consultazione, di trasparente, sembra avere in ogni modo solo le urne: le liste degli aventi diritto sono quelle del 2012 (Kiev ha bloccato i database), le commissioni elettorali sono a senso unico. Ma le migliaia di persone che comunque sono andate ai seggi non si sono posti problemi di legittimità.