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Riforma del Senato: passa il testo base del governo dopo minaccia dimissioni di Renzi ma nel frattempo Calderoli spacca la maggioranza-

Un percorso più incidentato del previsto quello della riforma del Senato. Il testo base voluto dal governo passa in Commissione Affari Costituzionali con 17 voti a favore - tra cui anche Forza Italia e Lega - e 10 contrari.

Passa però anche l'ordine del giorno del relatore Calderoli sull'elettività del Senato, questione su cui Renzi ha più volte detto di non essere disposto a trattare. Un voto quello sul testo Calderoli che ha spaccato la maggioranza con il sì di Mauro dei Popolari per l'Italia e l'astensione di Mineo.

Qualche ex ministro cerca visibilità" è il commento del ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi che poi precisa "Sarà l'aula a decidere". Costretta a ritirare il suo odg la senatrice Pd Anna Finocchiaro, dopo il voto sulla proposta Calderoli.

La proposta Calderoli "orienterà" i lavori ma non inibirà altre soluzioni diverse, spiega la presidente della commissione Anna Finocchiaro (Pd), costretta tra l'altro a ritirare il suo odg. Insomma se verranno presentati emendamenti che escludono l'elezione diretta non saranno inammissibili e potranno essere discussi e votati.

La palude non ci blocca!" "Molto bene, non era facile. La palude non ci blocca! È proprio #lavoltabuona" commenta il premier Matteo Renzi in un tweet. Il capogruppo Paolo Romani ha notato: "È passato l'odg di Roberto Calderoli con i voti determinanti di Forza Italia ed è passato il testo base con i voti determinanti di Forza Italia".

L'odg Calderoli, sull'elettività del Senato, è passato con 15 voti a favore e 14 contro, grazie al sì di Fi, Gal, Sel e M5S. Decisivo il voto di Mario Mauro, dei Popolari per l'Italia, appartenente alla maggioranza. Non ha partecipato al voto invece Corradino Mineo, del Pd. Il testo prevede che i senatori di ciascuna regione siano eletti a suffragio universale dai cittadini della stessa regione contestualmente ai Consigli regionali.

"Stiamo ragionando in spirito costituente, e questo conta più dei vincoli di maggioranza" commenta Mario Mauro in merito al suo sì sull'ordine del giorno Calderoli che ha permesso alle opposizioni di battere la maggioranza in commissione Affari costituzionali del Senato. "La soluzione prospettata da quell'ordine del giorno - ha detto Mauro - è più adeguata al dibattito avvenuto in commissione".