"La Russia vuole la terza guerra mondiale". Sono le parole del premier ucraino ad interim, Arseni Yatseniuk, citato dall'agenzia russa Interfax. "I tentativi di innescare un conflitto militare in Ucraina porteranno a un conflitto militare in Europa" ha avvertito Yatseniuk. Intanto il ministro della Difesa ucraino fa sapere che le truppe russe, questa settimana, sono arrivate a condurre le proprie esercitazioni ad appena un chilometro dal confine con l'Ucraina.
Mosca non accetterà imposizioni "unilaterali" da parte degli Stati Uniti per la soluzione della crisi in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. "La Russia aiuterà il processo di de-escalation del conflitto sulla base del compromesso di Ginevra, ma sottolineo che non ci potranno essere nei nostri confronti richieste unilaterali" ha detto il capo della diplomazia russa.
Il segretario di Stato americano, John Kerry, da parte sua, ha accusato la Russia di "destabilizzare e cercare di sabotare la democrazia con l'intimidazione". "Mosca deve scegliere, il mondo è pronto ad agire contro la Russia" ha avvertito Kerry. A una settimana dall'accordo di Ginevra, dice, ''è chiaro che solo una parte sta mantenendo gli impegni presi. Il governo dell'Ucraina sta rispettando gli impegni presi, come dimostrato dai passi presi sull'amnistia e nel proteggere le etnie". La Russia invece, sostiene il segretario di Stato, non ha assunto un ''singolo passo'' per aiutare l'attuazione dell'accordo anzi "sta giocando un ruolo attivo in Ucraina, sta cercando di sabotare la democrazia con l'intimidazione".
La risposta di Lavrov: "Gli americani sostengono che tutto quello che stanno facendo le autorità ucraine sia legittimo, mentre gli edifici rimangono occupati. Invece, continuano a dirci che noi, la Russia, dobbiamo sgombrare gli edifici governativi a Dontesk, Lugansk, Slovyansk e altre città del sud-est ucraino". Mosca, ha ammonito, "insisterà nel mostrare rispetto per gli accordi di Ginevra e respingere fermamente ogni tentativo di distorcerli".
Gli Stati Uniti si consulteranno con i leader europei in giornata su possibili nuove sanzioni contro la Russia. Lo ha anticipato il presidente Usa, Barack Obama, in conferenza stampa a Seul. L'obiettivo "è un approccio comune" dato che la Russia "non ha fatto nulla per attuare l'accordo di Ginevra". L'ambasciatore russo all'Onu: basi legali per invio 'peacekeeper' Arriva anche la dichiarazione dell''ambasciatore russo all'Onu, Vitali Ciurkin, secondo cui esistono i presupposti legali sulla base del diritto internazionale per mandare i peacekeeper in Ucraina. "L'articolo 51 della Carta dell'Onu prevede l'autodifesa e noi - ha aggiunto - lo abbiamo applicato nel conflitto nel Caucaso nel 2008".
Esploso in volo un elicottero militare ucraino Un elicottero militare ucraino è esploso in volo dopo essere stato colpito da armi da fuoco all'aerodromo di Kramatorsk, in Ucraina orientale. Lo fanno sapere alcuni media locali, tra cui l'agenzia Unian, secondo cui il velivolo sarebbe stato colpito subito dopo il decollo e il pilota sarebbe riuscito a mettersi in salvo saltando giù. E sempre a Kramatorsk, secondo alcuni media russi, si starebbe combattendo. Nella città - riferiscono - risuonerebbero colpi di arma da fuoco e un blindato sarebbe in fiamme.
Il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, ha negato che l'operazione antiterrorismo nell'est del Paese sia stata sospesa dopo l'annuncio della Russia dell'avvio di esercitazioni militari al confine. Poi ha aggiunto: "I terroristi dovranno stare all'erta 24 ore al giorno mentre la popolazione civile non ha nulla da temere".
In un'esplosione a un posto di controllo vicino a Odessa - nell'Ucraina meridionale - sono rimaste ferite sette persone, tra cui un poliziotto. Lo riferisce l'agenzia Interfax. Secondo alcuni testimoni, una bomba a frammentazione sarebbe stata lanciata da un'auto di passaggio verso le 4 del mattino. I feriti, ricoverati in ospedale, non sarebbero comunque in pericolo di vita. Il posto di controllo era organizzato dalla polizia assieme ai militanti filogovernativi di Maidan.
Kiev risponde con un ultimatum Di fronte all'annuncio di Mosca di nuove esercitazioni militare al confine, il governo di Kiev ha dato alla Russia un utlimatum: 48 ore di tempo (fino alle ore 16 locali del 26 aprile) per spiegare nel dettaglio cosa sta avvenendo al confine con l'Ucraina. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri. Poco prima, in un'intervista tv, il presidente ad interim Oleksandr Turchynov ha ribadito la richiesta alla Russia di "fermare l'ingerenza negli affari interni di Kiev e ritirare le truppe dai confini orientali dell'Ucraina". Mosca si difende "Siamo costretti a reagire alla macchina militare ucraina e alle esercitazioni della Nato", ha detto il ministro della Difesa.