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La Russia di Ras-Putin non dà tregua all’Ucraina: scontri con i ribelli dell’est infiltrati dai russi, si aggrava il bilancio delle vittime.

Almeno tre persone sono morte e 13 sono rimaste ferite nel corso degli scontri armati tra le forze di polizia ucraina e quelle dei filorussi scoppiati ieri sera e proseguiti nella notte a Mariupol, nella regione ucraina orientale di Donetsk. A dirlo su Facebook il ministro degli Interni di Kiev Arsene Avakov.

Secondo la sua versione, ieri sera 300 sconosciuti armati hanno preso d'assalto la sede delle truppe del ministero dell'interno di Mariuopol, città sul Mar Nero ad una trentina di chilometri dal confine con la Russia, tentando di sfondare la porta d'ingresso, lanciando bottiglie molotov e chiedendo la consegna delle armi. I militari ucraini dapprima hanno sparato in aria a scopo intimidatorio, poi hanno aperto il fuoco riuscendo a disperdere gli aggressori. Successivamente è iniziata una operazione di rastrellamento, tuttora in corso, nella quale sono state fermate 63 persone e sequestrate armi, nonché mezzi di collegamento e telefoni di operatori russi. Sul posto sono stati inviati elicotteri e uomini dei reparti speciali Omega.

Yulia Timoshenko chiede l'introduzione dello stato d'emergenza nell'Ucraina dell'est per consentire alle forze armate di intervenire senza restrizioni contro i ribelli filorussi che hanno occupato molti edifici amministrativi. Lo riferisce Interfax. Ciò comporterebbe il rinvio delle presidenziali del 25 maggio, dove è candidata.

Mosca non vuole alcun confronto militare con gli Stati Uniti. A dirsene certo è stato il presidente americano Barack Obama in un'intervista: "Non sono interessati ad avere alcun confronto militare con noi. Non abbiamo bisogno di una guerra", ha affermato, secondo le anticipazioni dell'intervista a Cbs News che verrà trasmessa oggi. "Ciò di cui abbiamo bisogno è che paesi come l'Ucraina possano avere relazioni con i loro vicini". Obama ha quindi ribadito che la Russia ha annesso la Crimea "in modo illegale" ed è "assolutamente chiaro" che dà appoggio a milizie separatiste nel sud e nell'est del paese.

Intanto Usa, Russia, Ue ed Ucraina si siedono oggi allo stesso tavolo a Ginevra per cercare una soluzione alla crisi ucraina. Da Mosca prevista un'intervista tv a Putin sulle tensioni coi paesi occidentali. Intanto l'esercito di Kiev tenta di avanzare nell'est russofono del paese. E la Nato rafforza i suoi dispiegamenti.

I militari di Kiev ieri sono stati bloccati dai manifestanti filorussi a Kramatorsk, nell'est del Paese e hanno così deposto le armi. Scene analoghe nella vicina Slaviansk, dove 300 soldati si sarebbero arresi, secondo fonti filorusse citate da Interfax. "Bravi, bravi" avrebbe gridato la folla. I soldati ucraini a Kramatorsk stanno dunque cominciando a rendere inoffensive le loro armi su richiesta di centinaia di filorussi che hanno circondato i loro blindati.

Da parte dell'alleanza atlantica, arriva invece l'annuncio del rafforzamento dei "dispiegamenti via terra, aria e mare" nell'Europa orientale per rispondere alla crisi ucraina, una mossa sostenuta anche dalla Casa Bianca. La Nato, ha spiegato il segretario Anders Fogh Rasmussen, ritiene che vista l'attuale situazione sia necessario rafforzare la difesa collettiva dell'alleanza. La misura ha scopo di "dissuasione e de-escalation", alla luce del comportamento aggressivo della Russia nei riguardi dell'Ucraina".

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