C'è almeno un morto, un agente ucraino, e cinque feriti nell'operazione antiterrorismo a Slaviansk. Nella città dell'Ucraina orientale è in corso un'"operazione antiterrorismo" contro gli insorti armati filo-russi. Intanto il governo ucraino ha invitato gli abitanti a non lasciare le loro case per sicurezza.
Sul fronte diplomatico, il segretario di Stato americano ha avvertito il suo omologo russo su eventuali conseguenze, misure che arriverebbero se la Russia non cercherà di smorzare la tensione nell'Ucraina orientale.
Nel corso di una telefonata, John Kerry, ha espresso a Sergei Lavrov, "la profonda preoccupazione che gli attacchi delle ultime ore delle milizie nell'Ucraina dell'est siano stati orchestrati". L'accusa è che ci sia la Russia dietro questa nuova escalation di violenze. "I militanti -sottolinea il segretario di Stato americano- erano equipaggiati con armi russe e con le stesse uniformi indossate dalle forze russe che hanno invaso la Crimea". Intanto la Casa Bianca ha avvertito che il vicepresidente americano Joe Biden andrà a Kiev il 22 aprile "per incontri con i leader governativi e membri della società civile" ucraina.
Il segretario Generale della Nato interviene per chiedere alla Russia dei passi concreti per una de-escalation della tensione. "La Russia affronta una scelta: smettere di incolpare gli altri per le proprie azioni, ritirare le truppe, rimettersi in linea con gli obblighi internazionali e iniziare a ricostruire la fiducia altrimenti -avverte Rasmussen - affronterà solo un isolamento internazionale più profondo". La credibilità internazionale della Russia, continua Rasmussen, è a brandelli "la Russia ha annesso la Crimea con la canna del fucile, in violazione a tutti gli impegni internazionali".
Arriva anche l'appello del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, a tutti i protagonisti della crisi ucraina a "usare la massima moderazione" e a dialogare per abbassare la tensione. Dicendosi "molto preoccupato di fronte ai rischi crescenti di scontri violenti", Ban ribadisce: "Le Nazioni unite sono pronte a sostenere una soluzione pacifica della crisi attuale in Ucraina".
Non c'è solo Slaviansk come fronte caldo ucraino. Separatisti filorussi hanno assaltato e preso il controllo del quartier generale della polizia a Kramatorsk, nella regione orientale e russofona di Donetsk. Il blitz è stato compiuto da una ventina di uomini con le medesime divise che hanno aperto il fuoco nel comando. Sembra insomma ripetersi lo "schema Crimea": stesse divise anonime senza mostrine e senza distintivi, secondo alcuni le milizie di autodifesa, come si fanno chiamare, hanno anche le stesse armi. A Donetsk, dove i palazzi del governo sono ancora occupati, i manifestanti filorussi hanno preso il controllo del quatier generale della polizia. A Lugansk è occupata la sede dei servizi segreti, secondo alcuni testimoni i filorussi sarebbero armati di kalashnikov.