Press "Enter" to skip to content

Ministro Poletti: “Confermati i tagli da 6,6 miliardi e gli 80 euro in busta paga.

I 6,6 miliardi di euro di tagli e gli 80 euro in più in busta paga per oltre 10 milioni di lavoratori che guadagnano fino a 1500 euro saranno confermati dal documento di economia e finanza del governo. Lo ha assicurato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo alla trasmissione 'Telefonata di Belpietro': "I tagli dovrebbero essere assolutamente confermati. Credo che gli elementi di fondo siano chiari: si lavora per  ridurre la spesa e per far in modo che gli 80 euro ci siano. E questo mi pare fuori discussione".

Il pacchetto lavoro Il ministro ha parlato anche dei contratti di lavoro a tempo determinato. I fondamentali" del pacchetto lavoro e, in particolare, del nuovo contratto a termine "non si toccano", ma "se ci sono elementi di miglioramento" o se si trovano "punti d'intesa affinché il percorso parlamentare cammini in maniera svelta, non è che ci rifiuteremo" ha detto Poletti.

Il titolare del Welfare ha spiegato che sulla durata del contratto a termine non ci sono margini per cambiamenti. "Sui 36 mesi no - ha detto - se li cambiamo abbiamo smontato l'operazione". Sugli otto rinnovi possibili nei tre anni, il ministro ha aggiunto che "otto è un numero che ha una sua logica. Sono in corso ancora le audizioni parlamentari - ha aggiunto - credo sia doveroso ascoltare le osservazioni dei partiti e delle forze sociali e poi tirare le somme". Sull'indennità di disoccupazione Poletti ha detto: "Noi ci siamo presi 6 mesi per approvarne tutti i decreti - e ha aggiunto - Oltre alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria per le crisi temporanee, è previsto un sussidio per chi perde il lavoro commisurato all'anzianità di servizio: chi ha lavorato tre mesi non può prendere quanto chi ne ha lavorati 25".

In merito alle critiche di una parte del sindacato sul nuovo contratto a termine, per il quale viene cancellata la causale, Poletti ha sottolineato che questa misura non crea maggiore precarietà. "È esattamente l'opposto - ha aggiunto - è semplice comprendere che non si tratta di precarizzazione, ma di una maggiore stabilizzazione".

L'esponente del governo ha poi ricordato che "stiamo facendo tutto ciò che è possibile fare per avere regole chiare, semplici, opportunità per imprenditori e lavoratori. È un lavoro complicato. Riportare tutto a una regolazione generale è complicato, ma lo faremo. Dal 1 maggio partiremo con il piano del governo 'Garanzia Giovani', che è la cosa più importante che stiamo facendo".