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Kiev lancia l’allarme: “Vogliono smembrare l’Ucraina”

Lo spettro di una nuova secessione, dopo quella della Crimea, si profila nell’Ucraina orientale. A Donetsk, la "capitale" industriale dell'est e feudo del deposto presidente filo-russo Viktor Yanukovich, manifestanti filorussi hanno occupato il principale edificio dell'amministrazione regionale, proclamando la creazione di una "Repubblica popolare" indipendente, e hanno annunciato un referendum entro l'11 maggio per unirsi a Mosca.

Un gruppo armato ha sparato in aria e ha provato a prendere il controllo della sede regionale della televisione di Stato a Donetsk, ma ha poi indietreggiato dopo che anche polizia e guardie hanno sparato in aria colpi di avvertimento. Lo riferisce l'agenzia di stampa russa Interfax, citando come fonte la polizia di Donetsk. "Poi gli aggressori sono fuggiti verso una localita sconosciuta" avrebbe detto la polizia.

La Crimea promette di sostenere la regione di Donetsk: lo ha detto il presidente del parlamento locale, Vladimir Konstantinov.  "Naturalmente, sosterremo i nostri fratelli. La crudeltà con cui le proteste sono soppresse è illegale e ingiustificata", ha dichiarato, secondo quanto riporta l’agenzia russa Interfax.

La ex 'pasionaria' della Rivoluzione arancione Yulia Timoshenko è arrivata a Donetsk, dove è in programma un incontro con le autorità locali e alcuni esponenti delle forze dell'ordine. In serata l'ex premier è attesa a Lugansk. Lo rende noto l'ufficio stampa del suo partito 'Patria'.   Sale la tensione anche in altre zone dell’Ucraina Manifestanti filo-russi hanno occupato sedi di governo anche a Kharkiv e Luhansk, chiedendo referendum simili a quello della Crimea. La polizia ha fatto sapere di averli cacciati dall'edificio a Kharkiv, mentre Luhansk i manifestanti si sarebbero impossessati di armi.

Con il sostegno accordato ai militanti separatisti nelle regioni orientali dell'Ucraina, la Russia ha avviato la "fase due" delle proprie operazioni speciali nella Repubblica ex sovietica, finalizzate alla sua disgregazione: lo ha denunciato il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turchynov. La rivolta in corso, dice,  in aree russofone come quelle di Donetsk, Luigansk e Kharkiv dimostra che i nemici della sovranità di Kiev stanno "portando fino alle estreme conseguenze lo scenario della Crimea". "Non lo permetteremo - ha tagliato corto in televisione Turchynov - Adotteremo misure anti-terrorismo contro coloro che hanno preso le armi".

Il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, intanto, ha accusato la Russia di stare aizzando la tensione e i disordini e di voler "smembrare" l'Ucraina. E il nuovo fronte secessionista ha costretto Yatsenyuk a inviare nella regione il suo vice, Vitality Yarema, per riaffermare la sua autorità.

Senza una riforma costituzionale che trasformi l'Ucraina in uno Stato federale "è difficile puntare alla stabilità a lungo termine del Paese". Lo sostiene il ministero degli Esteri russo in una nota, commentando la rivolta filorussa in atto nelle regioni dell'Ucraina orientale. Mosca chiede poi alle autorità di Kiev di non accusare più "la Russia di tutti i problemi odierni dell'Ucraina" e sostiene che "il popolo ucraino vuole sentire da Kiev una risposta chiara a tutte le domande: è arrivato il momento - si legge nella nota - di dare ascolto a queste rivendicazioni legittime".

Possibili nuove sanzioni Gli Stati Uniti sono preoccupati sugli sviluppi in Ucraina e chiedono al presidente russo, Vladimir Putin, di cessare tutti gli sforzi per destabilizzare il Paese. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Ulteriori violazioni da parte della Russia in Ucraina porteranno a nuove sanzioni, ha fatto sapere Carney.

Intanto da domani la Nato chiude le porte ai russi: solo l'ambasciatore, il suo vice e due funzionari potranno avere libero accesso al quartier generale. La decisione è conseguenza della "sospensione di ogni cooperazione pratica" con la Russia decisa dalla ministeriale esteri il 1° aprile. Lo indica una nota dell'Alleanza atlantica in cui si legge che per chiunque altro varranno le "regole standard per i visitatori".