Oggi è stata diffusa, da alcuni quotidiani sardi, la notizia di due adolescenti che nella scuola media superiore “Giua” di Cagliari, si sono incontrati durante la ricreazione nel cortile della scuola e hanno avuto un rapporto sessuale alla presenza di altri compagni che hanno ripreso tutto con un video telefonino e poi postato il filmato su Youtube.
Molti genitori si chiedono come ciò sia stato possibile visto che si trattava anche di giovani che provenivano da “buone” famiglie.
I ragazzi nell’adolescenza hanno bisogno dell’approvazione dei loro coetanei, di essere accettati dal gruppo. Gli adolescenti non si accontentano solo di fare ciò che fanno gli altri ma cercano di differenziarsi per diventare dei leader nel proprio gruppo. Vi riescono solo mettendo in atto comportamenti che destìno l’attenzione non solo dei propri amici ma anche di altri coetanei in generale. E’ proprio da questo che nasce l’esigenza di avere il telefonino all’ultima moda per filmare ciò che si fa e condividerlo con gli altri sui social network, quasi in tempo reale, desiderando che questi gesti diventino “virali” e famosi.
I ragazzi smettono, spesso, di parlare con i loro genitori (come facevano quand’erano bambini) e li sentono distanti, presi dai loro problemi. I genitori, a loro volta, pensano che accontentando tutti i desideri materiali dei figli possano “rimediare” alla carenza di attenzione, comunicazione, affetto nei loro confronti. Bisogna sottolineare d’altro canto, che è difficile per i genitori trovare un canale efficace di contatto con i propri figli che ora sembrano sempre arrabbiati con il mondo intero, rispondono male e non raccontano quasi più niente di sé.
I ragazzi, a loro volta, sentono la necessità di ribellarsi al mondo degli adulti mettendo in atto comportamenti criticati dalla società. Vivono la “caduta degli dei”, i genitori, infatti, non sono più quelli che sanno tutto come accadeva da bambini ma si inizia a considerarli per quello che sono con pregi e difetti.
A quest’età si assiste a una profonda trasformazione fisica del proprio corpo e allo sviluppo della sessualità in particolare. Quest’ultima non la si vede spesso collegata all’affettività ma diventa un qualcosa da consumare velocemente, in modo quasi bulimico, con partner diversi senza considerare gli aspetti emotivi ad essa collegati.
Una spiegazione di ciò si può trovare nel contesto sociale in cui viviamo dove si deve fare, vedere, tutto e subito e ciò che è accaduto un’ora fa viene vissuto come se fosse vecchio di giorni. Tutto questo comporta che i giovani cerchino di attivare comportamenti esibizionistici. Perdono di valore il rispetto di sé e degli altri.
Cosa si può fare? Innanzitutto servirebbe un’educazione all’affettività fin da piccoli, nelle scuole così da facilitare la verbalizzazione dei sentimenti, il rispetto delle persone, dei diversi da sé. E’ fondamentale, inoltre, una maggiore comunicazione in famiglia e insegnare il rispetto di regole, l’interiorizzazione di valori e imparare anche a dire, talvolta dei “no” che aiutino a crescere. M.S.