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Riforme, Renzi:”Andiamo avanti come un rullo compressore” …se il berlusca non lo azzoppa prima per mancata agibilità politica (impunità pretesa e negata da Napolitano).

Lui e il suo governo vanno "avanti come un rullo compressore". Nessuna battuta di arresto per Matteo Renzi, che ospite a 'Otto e mezzo', spiega cosa si sono detti oggi con Denis Verdini, coordinatore di Forza Italia. "Abbiamo parlato di riforme - ha spiegato il presidente del Consiglio - e spero che Forza Italia resti nell'accordo e che voterà il superamento del Senato e l'abolizione del Cnel. Il patto reggerà, ne sono convinto". Parla di molte cose Matteo Renzi, anche della protesta di Brunetta a Montecitorio durante il voto sul ddl province, alla quale il premier replica: "Brunetta mi dà del golpista per l'abolizione delle province? Con i problemi che ha l'Italia, non mi posso preoccupare di Brunetta".

Oggi la Camera ha infatti dato il via libera definitivo al disegno di legge sulla trasformazione delle Province in enti di secondo livello e sulle città metropolitane. Il provvedimento è stato approvato con 260 voti favorevoli, 158 contrari e sette astenuti, senza ricorso alla fiducia, a differenza di quanto avvenuto la settimana scorsa al Senato.

Il provvedimento stabilisce riforme in materia di enti locali, prevedendo l'istituzione delle città metropolitane, la ridefinizione del sistema delle province ed una nuova disciplina in materia di unioni e fusioni di comuni. Il Pd ha votato a favore con Scelta Civica, Psi, Centro democratico. Contro il ddl Delrio hanno votato Fi, M5S, lega, Sel e Fdi. Durante la votazione più volte il capogruppo di Fi Renato Brunetta ha urlato "Golpe! Questo è un golpe! Votiamo compatti no". Dopo il voto, dai banchi del Pd si è levato un applauso.

Con il via libera definitivo della Camera al disegno di legge con le “disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, senza correzioni rispetto al testo votato dal Senato, si ridisegnano confini e competenze dell'amministrazione locale in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione. Città metropolitane dal 2015 Le Province diventano enti territoriali di area vasta, di secondo grado, e dal 2015 le Città metropolitane subentreranno alle province omonime, e il sindaco metropolitano sarà il sindaco del comune capoluogo. La Città metropolitana disporrà di un consiglio metropolitano eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della città metropolitana.

Il presidente della Provincia verrà eletto dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia e durerà in carica quattro anni. Il relativo consiglio, eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni della Provincia, sarà composto dal presidente della Provincia e da un numero di consiglieri variabile tra le sedici e le dieci unità sulla base della popolazione.

Tra gli organi della Provincia è prevista anche l'assemblea dei sindaci. Le competenze provinciali vengono sostanzialmente trasferite a Regioni e Comuni. Presidenti e consiglieri provinciali non riceveranno alcun compenso extra rispetto a quello percepito in quanto primi cittadini dei rispettivi Comuni.