A meno di una settimana dal referendum, non si allenta il braccio di ferro sulla Crimea. Ucraina e Russia non arretrano. Putin difende le misure adottate dalle autorità della penisola, come quella del sindaco di Sebastopoli che ha già introdotto il russo al posto dell'ucraino nei documenti ufficiali.
Ma da Kiev, il premier ad interim Yatseniuk - che mercoledì incontrerà il presidente Obama e giovedì interverrà davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, riunito per "considerare la situazione" nel Paese orientale - fa sapere: "Non cederemo nemmeno un centimetro alla Russia". E ricompare il presidente deposto Victor Yanukovich che domani parlerà dalla località russa di Rostov sul Don.
"Boicotteremo il referendum", ha fatto invece fatto sapere Andrei Krisko, presidente della sezione crimeana, che rappresenta il principale gruppo dell'etnia tatara in Crimea in una conferenza stampa a Simferopoli. "Non vogliamo l'annessione alla Russia", ha detto, e "non accetteremo il risultato perché la consultazione non ha regole chiare".
La tensione resta alta. Soldati filorussi armati a volto coperto hanno fatto irruzione in una base militare ucraina nei pressi di Bahk Cisarai, un villaggio tataro a pochi chilometri dalla capitale della Crimea, Simferopoli. Sono in corso trattative con i militari ucraini della base ai quali è stato chiesto di "aderire alla Crimea indipendente". Una trentina di uomini armati filorussi ha anche occupato il principale ospedale militare a Simferopoli e l'ha occupato.
Stati Uniti e Cina sono sulla stessa lunghezza d'onda. Concordano sulla necessità di una "soluzione pacifica" della disputa tra Russia e Ucraina. Lo hanno affermato il presidente americano, Barack Obama, e quello cinese Xi Jinping nel corso di un colloquio telefonico, di cui riferisce la Casa bianca. Obama e Xi hanno anche sottolineato il loro sostegno al rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Pechino finora era rimasta defilata nelle trattative e poco interessato a partecipare agli aiuti, in linea con il basso profilo del paese negli scenari internazionali. Si era detto anche contrario a possibili sanzioni contro la Russia.
Le proposte Usa "non vanno bene" a Mosca, che ha elaborato le proprie, ha detto il ministro degli esteri russo Seghiei Lavrov. A Putin, in un incontro a Sochi, ha spiegato: "Noi non stiamo solo ricevendo passivamente proposte dai nostri colleghi. Quelle americane "non soddisfano" Mosca perché citano un presunto conflitto tra Mosca e Kiev".
Merkel minaccia sanzioni Angela Merkel è tornata a minacciare sanzioni se la Russia non si muoverà per un allentamento della tensione e l'istituzione di un Gruppo di contatto. La cancelliera domenica ha parlato anche con il presidente Putin tornando a definire "illegale" il voto della Crimea per l'annessione alla Russia. E c'è stata anche una telefonata tra il presidente russo e il premier britannico David Cameron. L'unione europea continua a lavorare per un "gruppo di contatto", che veda faccia a faccia, allo stesso tavolo, negoziatori russi e ucraini.
Altri aiuti sarebbero arrivati dalla Russia. I media locali riferiscono che "i lupi della notte" in sella alle loro Harley-Davidson starebbero scortando trenta tonnellate di aiuti, generi alimentari, vestiti e medicinali. Il convoglio sarebbe partito ieri da Volgograd, ma non si ancora la destinazione finale.
Le autorità filorusse della penisola avrebbero fatto saper di voler aprire le porte alla missione Osce, specificando però "senza Nato". Lo fa sapere il vice premier della penisola Rustam Temirgaliyev, precisando che sono i benvenuti "solo i veri osservatori, che non vengono da noi per provocare ma per osservare la correttezza del referendum". "Il gruppo di persone che ha tentato di entrare in Crimea e che si è definito missione Osce - ha detto Temirgaliyev citato dall'agenzia Interfax - era formato prevalentemente da rappresentanti di Paesi Nato".
A Sebastopoli il russo diventa lingua ufficiale prima ancora del referendum sull'adesione della Crimea alla Russia, previsto per domenica prossima: Dmitri Belik, sindaco ad interim della città, dove oltre il 70% dei residenti è russo, ha decretato che il russo sia la lingua ufficiale per i documenti di circolazione, finora compilati in ucraino.