La Russia è disponibile a un dialogo "onesto, da pari a pari" con altri paesi sull'Ucraina. Questo il commento del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in una conferenza con il suo collega del Tagikistan. Lavrov ha dichiarato: "Siamo aperti a un dialogo onesto, equo, obiettivo con i nostri partner stranieri per trovare tutti una via per aiutare l'Ucraina ad uscire dalla crisi". Ma subito dopo ha ribadito: "L'attuale governo ucraino non è indipendente; con nostro grande rincrescimento, dipende dai nazionalisti radicali che hanno preso il potere con un attacco armato".
Dall'altra parte, il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Deshchytsia, ha detto che Kiev farà "tutto il possibile per risolvere la crisi in Crimea pacificamente", ma ha chiesto alla Russia di lasciar operare gli osservatori internazionali nella Penisola. In una conferenza nella Capitale ucraina Deshchytsia ha però sottolineato: "La Crimea è e sarà territorio dell'Ucraina e non la cederemo a nessuno".
Tutto il mondo cerca di spingere per non far crescere la tensione. La Cina ritiene che nella crisi dell' Ucraina, "la priorità è quella di dar prova di calma e moderazione" in modo da impedire che "la situazione si aggravi". Lo ha affermato il ministero degli esteri cinese Wang Yi in una conferenza stampa a Pechino. Gli osservatori hanno sottolineato il dilemma della Cina, che in via di principio si oppone a ogni intervento straniero in un paese terzo, ma che nel caso specifico non ha nascosto le sue simpatie per la Russia "attaccata dall' Occidente".
Intanto i soldati ucraini in Crimea, nel comando della Marina di Simferopoli, hanno intenzione di distribuire fiori alle donne che passeranno vicino alla base. "Vogliamo dimostrare con questo gesto che siamo a favore della pace" ha detto al telefono il comandante Igor Vadimovich Mamchur, spiegando che i suoi uomini proveranno per la prima volta, in più di una settimana, a uscire in strada.
In questo otto marzo non si distrinuiscono solo fiori. Una ventina di donne sta manifestando lungo una delle arterie principali di Simferopoli gridando slogan come "Putin via dalla Crimea", "La Crimea è Ucraina". Tra le manifestanti diverse attempate signore che espongono cartelli con sopra scritto "No alla guerra" e palloncini con i colori della bandiera ucraina, celeste e giallo.