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Crimea. L’Ucraina accusa la Russia di invasione

Dopo le sedi del Parlamento e del governo, ora tocca agli aeroporti. Nella repubblica autonoma di Crimea, penisola meridionale dell'Ucraina a maggioranza russa e che ospita la flotta di Mosca sul Mar Nero, continua l'escalation di violenze e di luoghi conquistati. Un'altra ribellione. L'altra ribellione. Di un'Ucraina divisa tra chi crede nell'Europa e tra chi preferisce appoggiare la Russia. E questo è proprio il caso della Crimea, ceduta da Krushchev nel 1954 all'Ucraina. Sinferopoli non riconosce infatti la rivoluzione di Kiev, quella capitale che si è ribellata a Viktor Yanukovich, ora latitante e che ieri è tornato a parlare rivendicando di essere ancora lui il presidente. Lui, che ha chiesto la protezione di Mosca. Protezione, peraltro, subito concessagli.
Questa notte gli aeroporti di Sinferopoli, capitale della Crimea, e di Sebastopoli sono stati occupati e posti sotto controllo da uomini in uniforme russa.

nizialmente le agenzie di stampa parlavano di militanti filo russi, poi si è diffusa la notizia che potesse trattarsi di soldati inviati direttamente da Mosca. Ipotesi poi subito smentita dalle forze militari russe: nessun controllo o blocco dell'aeroporto di Sebastopoli, riferisce un portavoce della flotta sul Mar Nero. Immediata l'ira del ministro dell'Interno di Kiev, Arsen Avakov, che in un un post su Facebook accusa Mosca: "Considero l'azione come un'invasione armata e un'occupazione".

Il primo blitz allo scalo di Sinferopoli, nella notte: decine di militari filo russi che hanno iniziato il pattugliamento dello scalo. Pattugliamento che, dopo varie smentite, sembrerebbe ancora in corso. Con loro, anche una dozzina di civili simpatizzanti russi di tutte le età. Persone che dicono di 'essere lì per mantenere l'ordine'. "Siamo tutti dei volontari, siamo qui per impedire l'atterraggio di fascisti o radicali provenienti dall'ovest dell'Ucraina", ha detto un loro portavoce improvvisato, che si presenta come ex ufficiale di polizia. "Se verranno i banditi nazionalisti, ci batteremo con loro - dice Vadim, giovane ingegnere -. Troveremo le armi se ce ne sarà bisogno".

Il secondo 'blitz' sempre notturno all'aeroporto di Belbek, vicino Sebastopoli: alcuni uomini in uniforme russa appoggiati da mezzi blindati sono sopraggiunti a presidiare il perimetro dello scalo. Testimoni oculari hanno dal canto loro manifestato sostegno ai membri del commando,

Il secondo 'blitz' sempre notturno all'aeroporto di Belbek, vicino Sebastopoli: alcuni uomini in uniforme russa appoggiati da mezzi blindati sono sopraggiunti a presidiare il perimetro dello scalo. Testimoni oculari hanno dal canto loro manifestato sostegno ai membri del commando, dicendosi "volontari" della sedicente "Milizia Popolare di Crimea".

Ieri mattina una trentina di uomini armati filo russi hanno compiuto un blitz nelle sedi del Parlamento e del governo della Repubblica autonoma di Crimea, a Sinferopoli. Il ministro dell'Interno ad interim Avakov di Kiev ha subito messo in stato di allerta polizia e forze di sicurezza ucraine. Nel pomeriggio, una trentina di miliziani filorussi armati ha licenziato il governo autonomo della Repubblica e fissato per il 25 maggio un referendum per ottenere più autonomia da Kiev.