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Roma, l’ultimatum del sindaco Marino: “Senza soldi da domenica blocco la città”

"Da domenica blocco la città, le persone dovranno attrezzarsi perché Roma si ferma". E’ furibondo il sindaco di Roma Ignazio Marino dopo lo stop arrivato ieri al decreto che avrebbe dovuto mettere ordine nelle casse capitoline. "Il governo - ha detto Marino - mi deve dare gli strumenti legislativi per poter risanare la città una volta per tutte, restituendo quei soldi che sono dei nostri cittadini".

Il sindaco ha spiegato che i soldi in ballo sono quelli "delle tasse pagate dai romani che devono essere restituiti ai cittadini di Roma. Ce li devono ridare. Il Governo italiano ce li deve restituire, con un atto del Governo deve restituire a Roma ciò che è di Roma". "Diciamolo con chiarezza - ha continuato Marino -: per marzo non ci saranno i soldi per i 25mila dipendenti del Comune, per il gasolio dei bus, per tenere aperti gli asili nido o raccogliere i rifiuti e neanche per organizzare la santificazione dei due Papi, un evento di portata planetaria".
Dopo il ritiro del dl, ieri pomeriggio il sindaco capitolino è stato ricevuto a palazzo Chigi dove avrebbe ricevuto rassicurazioni sul fatto che entro venerdì, cioè entro la data in cui il Salva Roma sarebbe scaduto, il governo presenterà un nuovo dl capace di colmare il vuoto. Rassicurazioni che però non sono evidentemente bastate a Marino.

"Non ha senso chiedermi se me ne vado o no, se questi soldi non dovessero essere ridati - ha aggiunto Marino - io sono arrabbiato, e lo sono anche i romani. Dovrebbero inseguire la politica con i forconi. E' giunto il momento dei fatti. Io voglio governare responsabilmente Roma, dopo che per 50 anni sono stati dissipati dei denari. Io il mese prossimo non posso non pagare gli stipendi a migliaia di dipendenti comunali, non posso vendere Acea...".

"La mia risposta è chiara, da domenica blocco la città, dunque le persone dovranno attrezzarsi, fortunati i politici del palazzo che hanno auto blu. Non ci metto la faccia – ha continuato il sindaco - significa che il Governo deve dire con chiarezza: ti diamo gli strumenti legislativi per poter risanare la situazione. Roma deve poter spendere solo i soldi che ha. I romani dovrebbero inseguire la politica con i forconi. Qui a Roma bisogna ancora pagare terreni espropriati nel 1957 per costruire il Villaggio olimpico, ma si può governare così la Capitale d'Italia?".

"Nelle prossime ore - ha concluso il sindaco - (il governo ndr.) mi sottoporrà i provvedimenti in forma scritta e su quello si giudicherà". "Il governo sta lavorando con i nostri vertici amministrativi - ha spiegato -, dal segretario generale del Campidoglio a quello di Palazzo Chigi fino ai vertici del Mef". E proprio al ministero dell'Economia e Finanza è in corso una riunione tra tecnici di via XX Settembre e quelli della Presidenza del Consiglio per affrontare le questioni relative al bilancio del comune di Roma. Da palazzo Chigi filtra intanto la notizia che la presidenza del Consiglio non avrebbe gradito i torni usati dal sindaco di Roma.

"Il governo sta lavorando per risolvere con urgenza un problema non creato da noi", spiegano fonti di palazzo Chigi aggiungendo che tra il premier e Marino ci sarebbe stata una telefonata "energica”.