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Ucraina, accordo tra Yanukovich e opposizione: Voto anticipato e meno potere al presidente.

A Kiev è stato firmato l'accordo tra il presidente ucraino Viktor Ianukovich e i rappresentanti delle opposizioni per mettere fine alle violenze. L'accordo raggiunto prevede elezioni anticipate, il ritorno alla Costituzione del 2004 che limita i poteri presidenziali e la formazione di un governo di unità nazionale "entro 10 giorni". Il Parlamento ha approvato la riforma per limitare i poteri del presidente con il ritorno alla Costituzione del 2004 e l'amnistia "incondizionata" per tutti i manifestanti. Ancora non è stata definita la data delle elezioni.

La firma arriva dopo l'inziale rifiuto dei manifestanti ad ogni compromesso; un no all'accordo che era arrivato via twitter. Poi il via libera degli attivisti viene annunciato dai ministri degli Esteri della Germania e della Polonia, che hanno partecipato alle trattative: gli attivisti di Maidan hanno accettato il compromesso e hanno incaricato i leader dell'opposizione di firmare l'accordo con il presidente. La conferma della firma dell'accordo arriva da uno dei leader anti-governativo, il nazionalista Oleg Tiaghnibok.

Segnali di distensione arrivano dalla piazza. Alcune unità della polizia schierate nel centro di Kiev, circa 1400 agenti, stanno abbandonando le posizioni a difesa dei palazzi del potere.

L'accordo per far cessare le violenze arriva dopo una notte di trattative incessanti tra il presidente Yanukovich, i leader dell'opposizione, i tre ministri degli esteri dell'Ue ed un inviato russo. Secondo l'agenzia Interfax l'inviato russo non avrebbe però firmato l'accordo finale. E la Russia frena sul versamento della seconda tranche di aiuti da 2 miliardi, in attesa che si chiarisca la situazione del governo. Soddisfazione dall'Ue "Accolgo con favore l'accordo raggiunto tra governo e opposizione in Ucraina" cosi il presidente dell'Ue Herman Van Rompuy ha commentato l'accordo che definisce"un compromesso necessario per l'avvio del dialogo e la ricerca di una via d'uscita dalla crisi" Frena la Francia Il ministro degli Esteri francese, Fabius, in mattinata ha frenato, parlando di un accordo 'non ancora definitvo': l'opposizione ucraina, ha detto, ha bisogno di consultarsi ancora. Intanto, fuori dai palazzi infiamma la protesta: vicino al Parlamento i manifestanti ucraini sparano contro la polizia.

"ll mio primo pensiero va alla popolazione ucraina, colpita da un lutto inimmaginabile ed inaccettabile per un Paese confinante con l'Unione europea" ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini durante l'incontro con Evghenia Tymoshenko, figlia dell'ex premier Yulia, ora in carcere. Ha poi elogiato il coraggio e la determinazione di Evghenia e di tutti i giovani che stanno protestando a Kiev  che ricordano "che il progetto europeo è capace di suscitare grande entusiasmo e di mobilitare masse che nell`Unione Europea vedono una prospettiva di diritti e sviluppo" E alla fine dell'incontro ha aggiunto "la crisi ucraina dimostra che l'Europa può agire con forza e in maniera unitaria per difendere i diritti umani e contribuire alla stabilità".

L'agenzia di rating sulla scia degli scontri ha declassato l'Ucraina che passa da "CCC+" a "CCC". L'agenzia teme un default del Paese in assenza di "cambiamenti significativi" e sostiene che la crisi in atto mette in dubbio la capacità del governo di onorare i debiti e anche l'aiuto finanziario russo. La valutazione del Paese ora è "CCC" che corrisponde a una situazione  vicina al 'default' ed è accompagnata da un outlook negativo, il che significa che l'agenzia sta valutando un'ulteriore svalutazione

Le proteste tra manifestanti anti governativi e polizia sono proseguite incessanti fino a questa notte: almeno cento vittime ieri, denuncia la piazza, 67 secondo le stime ufficiali, 577 i feriti. Nella notte un pullman con dentro una sessantina di giovani soldati del ministero dell'Interno, per lo più ragazzi di 18-20 anni, è stato preso d'assalto da un gruppo di manifestanti nel centro della capitale, in via Khmelnitski.Il ministro

a Bruxelles, aveva annunciato la decisione di introdurre "sanzioni mirate" che colpiranno "i responsabili delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell'uso eccessivo della forza", procederemo con l'adozione del blocco della concessione dei visti e il congelamento dei beni di quanti sono responsabili delle violenze ucraine. Per l'Europa non c'è dubbio: "il primo responsabile è il presidente Viktor Yanukovich: è lui - si legge nelle conclusioni dei 28 - che dovrà fare i primi passi per uscire dalla crisi".

Il presidente annuncia l'intesa, frena il francese Fabius: "Nulla di definitivo"

Euromaidan, che rappresenta gli attivisti in piazza a Kiev, respinge un possibile accordo con il presidente Viktor Ianukovich secondo quanto negoziato da Ue e Russia, rifiutando il compromesso di un voto presidenziale anticipata a settembre 2014. Lo indica su Twitter la stessa Euromaidan, che pretende le dimissioni immediate di Ianukovich.

Il Presidente Yanukovich aveva annunciato di aver raggiunto un accordo con l'opposizione che prevede le elezioni anticipate - di cui ancora non si sa la data -  la riforma della Costituzione e la formazione di un governo di unità nazionale. Si tornerà al testo del 2004 ha annunciato Yanukovich che limita i poteri presidenziali a vantaggio del parlamento e del governo.

L'accordo per far cessare le violenze arriva dopo una notte di trattative incessanti tra il presidente Yanukovich, i leader dell'opposizione, i tre ministri degli esteri dell'Ue ed un inviato russo. Secondo l'agenzia Interfax l'inviato russo non avrebbe però firmato l'accordo finale. E la Russia frena sul versamento della seconda tranche di aiuti da 2 miliardi, in attesa che si chiarisca la situazione del governo.

Anche questa notte, quindi, la violenza non si è risparmiata. Le proteste tra manifestanti anti governativi e polizia sono proseguite incessanti: almeno cento vittime ieri, denuncia la piazza, 67 secondo le stime ufficiali, 577 i feriti. E mentre il Parlamento ucraino condanna l'uso della forza contro i manifestanti proibendo le "operazioni antiterrorismo" annunciate dai servizi segreti (Sbu), la piazza insorge e si infiamma sempre di più. Nella notte un pullman con dentro una sessantina di giovani soldati del ministero dell'Interno, per lo più ragazzi di 18-20 anni, è stato preso d'assalto da un gruppo di manifestanti nel centro della capitale, in via Khmelnitski. Il bus è stato presto circondato da centinaia di persone: tra la folla c'era chi voleva picchiare i soldati e farli prigionieri e chi voleva lasciarli andare per via della loro giovane età.

Due insorti minacciavano con delle asce i ragazzi dentro il pullman, alcuni dei quali erano in lacrime. Alla fine, in difesa dei poliziotti sono intervenuti il miliardario e deputato dell'opposizione Petro Poroshenko, la cantante Ruslana e due preti. I giovani sono stati lasciati scendere dal bus e sono stati scortati da una catena umana di manifestanti per un paio di chilometri, fino a un altro pullman del ministero dell'Interno sul quale sono potuti andar via.

Il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, uscendo ieri dalla riunione di emergenza convocata a Bruxelles, aveva annunciato la decisione di introdurre "sanzioni mirate" che colpiranno "i responsabili delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell'uso eccessivo della forza", procederemo con l'adozione del blocco della concessione dei visti e il congelamento dei beni di quanti sono responsabili delle violenze ucraine. Per l'Europa non c'è dubbio: "il primo responsabile è il presidente Viktor Yanukovich: è lui - si legge nelle conclusioni dei 28 - che dovrà fare i primi passi per uscire dalla crisi".

Il ministro degli Esteri dell'Ue Catherine Ashton ha spiegato che l'ampiezza delle sanzioni, che prevedono anche il blocco del materiale repressivo, sarà legata all'evoluzione della crisi. Si spera, quindi, che da questo accordo raggiunto in nottata, scaturisca una soluzione duratura e che, soprattutto, ponga fine alle violenze.

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