Un governo snello, con sedici ministri di cui la metà donne. Sarebbe composta la nuova squadra del premier incaricato, Matteo Renzi, che è arrivato al Quirinale per sciogliere la riserva e presentare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la lista dei ministri. All' Economia sembra ormai certo Pier Carlo Padoan, che è ripartito dal G20 di Sydney, alla volta di Roma.
Lo schema della squadra potrebbe anche subire qualche modifica nelle trattative dell'ultima ora e il numero dei ministri potrebbe arrivare anche a diciotto, numero oltre il quale il premier incaricato non vuole andare. Il Nuovo centrodestra avrebbe confermato i suoi tre ministri: Alfano all'Interno, ma non più vicepremier, Lorenzin e Lupi.
"Il mio unico obiettivo, insieme a Ncd, è fare un lavoro utile per l'Italia. Sono abbastanza soddisfatto. Ci sono le condizioni per fare una buona squadra", aveva detto Angelino Alfano in mattinata, limitandosi a rispondere a chi gli chiedeva se manterrà entrambe le cariche anche nel governo Renzi: "Non si è posto questo problema. Non le ho mai chieste entrambe". Nel vertice notturno con Alfano, Renzi avrebbe posto un aut aut al leader di Ncd: "O resti vicepremier o ministro dell'Interno", avrebbe detto Renzi. A quel punto Alfano avrebbe optato per il Viminale.
Intanto riparte il rebus dei numeri al Senato, con i Popolari per l'Italia che già sostengono che il nuovo governo al momento "non ha la maggioranza" a Palazzo Madama. Mentre dentro il Partito democratico Gianni Cuperlo invita ad aprire una "riflessione profonda", guardando in particolare al doppio incarico che aspetta Renzi, premier e segretario di partito che per il leader della minoranza del Pd è "una anomalia".