Al termine della giornata più tragica dall'inizio delle proteste antigovernative in Ucraina la pressione internazionale sul presidente Viktor Yanukovic sembra stia ottenendo i primi timidi risultati: l'uomo forte di Kiev sarebbe disposto a convocare elezioni entro un anno e a rispettare una roadmap, che includa, pare, la formazione di un governo di transizione.
Con tre ministri degli Esteri Ue a Kiev e gli altri riuniti in emergenza a Bruxelles per decidere il da farsi, si è vissuta una vera e propria giornata di guerra fra le strade di Kiev che sgretolava la tregua annunciata. Colpi d'arma da fuoco e lanci di molotov fra polizia e manifestanti hanno prodotto una carneficina: più di cento morti e cinquanta feriti, secondo il capo del servizio di assistenza medica ai dimostranti. Diverse le cifre del governo, ma comunque pesantissime: 39 morti solo nella giornata di giovedì, 67 da martedì scorso.
E allora il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, uscendo dalla riunione di emergenza convocata a Bruxelles, ha annunciato: abbiamo deciso di introdurre "sanzioni mirate" che colpiranno "i responsabili delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell'uso eccessivo della forza", procederemo con l'adozione del blocco della concessione dei visti e il congelamento dei beni di quanti sono responsabili delle violenze ucraine.
E per l'Europa "il primo responsabile è il presidente Viktor Yanukovic: è lui - si legge nelle conclusioni dei 28 - che dovrà fare i primi passi per uscire dalla crisi". Il ministro degli Esteri dell'Ue Catherine Ashton ha spiegato che l'ampiezza delle sanzioni, che prevedono anche il blocco del materiale repressivo, sarà legata all'evoluzione della crisi. L'Ue vuole "procedere molto rapidamente, già nelle prossime ore, ma vuole anche continuare a tentare un dialogo critico molto serrato, pure con la Russia", rimanendo in contatto con i tre ministri che stanno continuando gli incontri con governo e opposizione
I tre capi diplomatici resteranno a Kiev. A loro si è aggiunto un emissario inviato dal presidente russo Vladimir Putin, su richiesta dell'alleato Yanukovic. In serata i primi effetti del lavoro diplomatico. Da Varsavia il premier polacco Donald Tusk ha riferito che Yanukovich ha espresso la volontà di convocare elezioni anticipate entro l'anno. Tusk ha aggiunto che i tre delegati Ue stanno lavorando alla stesura di un documento che fornisca qualche speranza di un accordo fra il governo e opposizione a partire dalla fine delle violenze.
Cauto Vitaly Klitschko, una delle tre figure chiave dell'opposizione: al momento, ha precisato, "non è stata presa alcuna chiara decisione. Speriamo in un risultato stanotte" su un piano d'azione con cui potersi confrontare con il governo. L'ex pugile ha comunque sottolineato che la decisione finale dipende da Yanukovich. Fonti diplomatiche hanno aggiunto che la cosiddetta roadmap include anche la formazione di un governo temporaneo.
L'Italia ha convocato l'ambasciatore ucraino a Roma per venerdì alle 16. La Casa Bianca, che ha già congelato i visti per venti esponenti del governo ucraino, si è detta "indignata", dal fatto che le forze di Kiev stiano sparando sulla folla dei manifestanti e ha chiesto a Yanukovich, "il loro immediato ritiro delle forze di sicurezza dal centro di Kiev", per il rispetto del "diritto a pacifiche proteste". Barack Obama e Angela Merkel, dopo un colloquio telefonico, hanno chiesto la fine delle violenze e una soluzione politica della crisi. Auspicio condiviso esplicitamente da Vladimir Putin. L'icona della tragica giornata è l'ultimo tweet di Olesya Zhukovskaya, infermiera di 21 anni: "Muoio", ha fatto in tempo a scrivere prima di accasciarsi a terra. Il suo laconico messaggio, unito alla foto che la ritrae con il collo insanguinato, la pettorina della Croce rossa e il cellulare in mano, ha già fatto il giro del mondo. E il web l'ha già scelta come simbolo della "rivoluzione".
Ucraina in fiamme, bagno di sangue a Kiev: "oltre cento i morti".
È un campo di battaglia, Kiev. Sono ripresi di prima mattina gli scontri tra la polizia e gli oppositori al presidente Yanukovich e sul campo si contano i morti. Sarebbero 100, di cui 60 tra i dimostranti, secondo fonti mediche vicine all'opposizione, "tutti morti per colpi d'arma da fuoco". Di meno secondo quanto riporta Russia Today citando il ministero della Salute di Kiev che parla di 64 morti e 550 feriti, tra questi manifestanti, agenti - un cecchino ne ha feriti 29 - e giornalisti. Una mattanza, tanto che il sindaco di Kiev si è dimesso per denunciare il "bagno di sangue" e le autorità invitano la popolazione della capitale ucraina a non uscire di casa. Secondo il Telegraph, che riporta la testimonianza dei manifestanti, a sparare alcuni dei colpi fatali sarebbero stati cecchini del governo.
Il parlamento di Kiev è riunito per una seduta di emergenza. Lo riferisce l'agenzia ucraina Unian precisando che sono presenti deputati dell'opposizione e alcuni della maggioranza del partito di Victor Ianukovich. Ai lavori - secondo le stesse fonti - sarebbero presenti 227 parlamentari su un totale di 450.
"Il primo responsabile è Yanukovic" "La prima responsabilità della situazione attuale" ricade "direttamente" sul presidente Yanukovich e sulle autorità ucraine cui spetta "il primo passo per riprendere il dialogo". È quanto si legge nel documento approvato a Bruxelles dove si sono riuniti i ministri degli Esteri dell'Ue, in consiglio straordinario.
Il si alle sanzioni arriva dopo una consultazione con i tre omologhi in missione a Kiev, Fabius, Sikorski e Steinmeier. I ministri hanno hanno deciso di non concedere visti e di congelare il patrimonio dei responsabili delle violenze in Ucraina e che si sono "macchiate le mani di sangue". Ma anche facilitazioni per i visti di "per i feriti, la società civili e i dissidenti".
Il presidente americano Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin chiedono "una soluzione politica alla crisi ucraina che ponga fine al bagno di sangue".
Sono tre mesi che l'Ucraina vede infiammare nelle piazze una battaglia tutta geopolitica tra la Russia e l'Occidente, dopo il mancato accordo con l'Unione Europea. Mosca - che ha denunciato le pressioni occidentali nella rivolta di piazza - ha appena invitato a Kiev 2 miliardi di dollari, un iniezione di capitale nella debilitata economia del Paese che - secondo i manifestanti - avrebbero dovuto soprattutto servire a bloccare la protesta pro Europa e anti Russia. Una mossa che martedì ha fatto esplodere il dissenso e la piazza.
La polizia della Transcarpazia è passata dalla parte dei manifestanti Intanto la polizia della Transcarpazia, regione sud-occidentale dell'Ucraina, è passata dalla parte dei manifestanti. Ad annunciarlo è la Gazeta.ru aggiungendo che i comandanti regionale e delle truppe speciali hanno prestato "giuramento al popolo" nel palazzo della Regione, occupato dai manifestanti.
Gli alberghi di piazza Maidan si sono trasformati ora in obitorio ora in ospedale da campo. "I cadaveri sono dappertutto", scrive il Kiev Post: i cadaveri sono nelle hall, addirittura davanti all'ingresso, sul marciapiedi.
La piazza è il teatro di una lotta incessante e sanguinosa tra manifestanti e agenti. Si alzano colonne di fumo mentre uno schieramento avanza a colpi di molotov e bottiglie rotte, gli anti-governativi, e l'altro preme per riconquistare le posizione perse, le truppe antisommossa che lanciano proiettili di gomma. Lo si vede in questo video tratto dal sito Live Leak.
Evacuati i palazzi del potere Per ragioni di sicurezza sono stati mandati a casa tutti i dipendenti del Parlamento, sgomberato già di prima mattina così come i palazzi governativi. I tribunali sono fermi e vuoti, vicino al palazzo presidenziale - ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri polacco appena arrivato a Kiev - ci sono stati degli spari.
Alcuni dei dimostranti uccisi negli scontri in corso a Kiev sarebbero stati uccisi da cecchini del governo. Lo sostiene il Telegraph on line che ha raccolto la testimonianza di manifestanti. "Questi sono proiettili veri. Potete vedere cosa hanno fatto. Quest'uomo, e altri come lui, sono stati uccisi con un colpo alla testa, al collo o al cuore. Nessuno di loro ha riportato ferite alle gambe", racconta il manifestante citato dal Telegraph, indicando alcuni cadaveri portati sotto la tenda di un caffè a piazza Maidan.