Press "Enter" to skip to content

a Kiev ormai si cammina sui cadaveri e la battaglia ormai arriverà alla sollzione finale per il governo

È un campo di battaglia, Kiev. Gli scontri sono ripresi di prima mattina e sul campo si contano i morti. Sarebbero 100 secondo quanto riferisce alla Cnn il coordinatore dell'assistenza medica dei manifestanti. Di questi oltre 60 tra i dimostranti, "tutti morti per colpi d'arma da fuoco" riporta il coordinatore. Un bilancio drammaticamente in crescita, dunque, rispetto alla stima iniziale dell'ambasciatore italiano a Kiev, Fabrizio Romano, che questa mattina aveva parlato di almeno 50 morti. I feriti sarebbero circa 500, tra manifestanti, agenti - un cecchino ne ha feriti 29 - giornalisti. Una mattanza, tanto che il sindaco di Kiev si dimette per denunciare il "bagno di sangue".

Le autorità invitano la popolazione della capitale ucraina a non uscire di casa. Secondo il Telegraph, che riporta la testimonianza dei manifestanti, a sparare alcuni dei colpi fatali sarebbero stati cecchini del governo.

Intanto la polizia della Transcarpazia, regione sud-occidentale dell'Ucraina, è passata dalla parte dei manifestanti. Ad annunciarlo è la Gazeta.ru aggiungendo che i comandanti regionale e delle truppe speciali hanno prestato "giuramento al popolo" nel palazzo della Regione, occupato dai manifestanti.

Gli alberghi di piazza Maidan si sono trasformati ora in obitorio ora in ospedale da campo. "I cadaveri sono dappertutto", scrive il Kiev Post: i cadaveri sono nelle hall, addirittura davanti all'ingresso, sul marciapiedi.

La piazza è il teatro di una lotta incessante e sanguinosa tra manifestanti e agenti. Si alzano colonne di fumo mentre uno schieramento avanza a colpi di molotov e bottiglie rotte, gli anti-governativi, e l'altro preme per riconquistare le posizione perse, le truppe antisommossa che lanciano proiettili di gomma. Lo si vede in questo video tratto dal sito Live Leak.Per ragioni di sicurezza sono stati mandati a casa tutti i dipendenti del Parlamento, sgomberato già di prima mattina così come i palazzi governativi. I tribunali sono fermi e vuoti, vicino al palazzo presidenziale - ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri polacco appena arrivato a Kiev - ci sono stati degli spari.

Alcuni dei dimostranti uccisi negli scontri in corso a Kiev sarebbero stati uccisi da cecchini del governo. Lo sostiene il Telegraph on line che ha raccolto la testimonianza di manifestanti. "Questi sono proiettili veri. Potete vedere cosa hanno fatto. Quest'uomo, e altri come lui, sono stati uccisi con un colpo alla testa, al collo o al cuore. Nessuno di loro ha riportato ferite alle gambe", racconta il manifestante citato dal Telegraph, indicando alcuni cadaveri portati sotto la tenda di un caffè a piazza Maidan.

Gli scontri sono ripresi di prima mattina e non c'è chiarezza sul numero dei morti.

Secondo l'ambasciatore italiano a Kiev, Fabrizio Romano, da questa mattina sarebbero ormai almeno 50. I feriti sono centinaia: manifestanti, agenti - un cecchino ne ha feriti 29 - giornalisti. Una mattanza, tanto che il sindaco di Kiev si dimette per denunciare il "bagno di sangue". Le autorità invitano la popolazione della capitale ucraina a non uscire di casa. Secondo il Telegraph che riporta la testimonianza dei manifestanti, a sparare alcuni dei colpi fatali sarebbero stati cecchini del governo.

Gli alberghi di piazza Maidan si sono trasformati ora in obitorio ora in ospedale da campo. "I cadaveri sono dappertutto", scrive il Kiev Post: i cadaveri sono nelle hall, addirittura davanti all'ingresso, sul marciapiedi.

La piazza è il teatro di una lotta incessante e sanguinosa tra manifestanti e agenti. Si alzano colonne di fumo mentre uno schieramento avanza a colpi di molotov e bottiglie rotte, gli anti-governativi, e l'altro preme per riconquistare le posizione perse, le truppe antisommossa che lanciano proiettili di gomma. Lo si vede in questo video tratto dal sito Live Leak.

Per ragioni di sicurezza sono stati mandati a casa tutti i dipendenti del Parlamento, sgomberato già di prima mattina così come i palazzi governativi. I tribunali sono fermi e vuoti, vicino al palazzo presidenziale - ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri polacco appena arrivato a Kiev - ci sono stati degli spari.
Alcuni dei dimostranti uccisi negli scontri in corso a Kiev sarebbero stati uccisi da cecchini del governo. Lo sostiene il Telegraph on line che ha raccolto la testimonianza di manifestanti. "Questi sono proiettili veri. Potete vedere cosa hanno fatto. Quest'uomo, e altri come lui, sono stati uccisi con un colpo alla testa, al collo o al cuore. Nessuno di loro ha riportato ferite alle gambe", racconta il manifestante citato dal Telegraph, indicando alcuni cadaveri portati sotto la tenda di un caffè a piazza Maidan.

Ucraina, precipita la situazione: dopo i 26 morti di ieri se ne aggiungono nella notte altri 15 negli ultimi scontri.

Torna un campo di battaglia, Kiev. Dopo la tregua di stanotte - proclamata ieri dal presidente ucraino - gli scontri sono ripresi di prima mattina. Il bilancio, assolutamente provvisorio, è di 15 morti e numerosi feriti. Lo ha riferito un fotografo della Reuters. Un cecchino avrebbe sparato colpendo 20 agenti. Un centinaio di uomini armati ha attaccato le barricate della polizia lanciando molotov e bottiglie rotte, cui gli agenti hanno risposto con proiettili di gomma.
Nella giornata di lutto nazionale dell'Ucraina i combattimenti tornano ad infiammere le piazze, per ragioni di sicurezza sono stati evacuati il Parlamento e i palazzi del governo.

Appena arrivato a Kiev il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha fatto sapere di aver sentito spari vicino al palazzo presidenziale. Insieme a Laurent Fabus e Frank-Walter Steinmeier, titolari degli Esteri in Francia e Germania, ha incontrato il presidente Yanukovic e i tre leader di opposizione Arseniy Yatsenyuk, Vitaliy Klitschko e Oleh Tyagnybok.

Appena arrivato a Kiev il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha fatto sapere di aver sentito spari vicino al palazzo presidenziale. Insieme a Laurent Fabus- che ha assicurato che "le sanzioni sono in arrivo" - e Frank-Walter Steinmeier, titolari degli Esteri in Francia e Germania, ha incontrato il presidente Yanukovic e i tre leader di opposizione Arseniy Yatsenyuk, Vitaliy Klitschko e Oleh Tyagnybok per discutere della crisi. Secondo alcune fonti però il meeting sarebbe saltato per motivi di sicurezza.

Sarà a Bruxelles l'incontro con tutti i ministri degli Esteri UE, convocato dall'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri, Catherine Ashton. Secondo fonti comunitarie le sanzioni verso l'Ucraina potrebbero essere di tre tipologie. Un embargo sulle armi, un altro sui mezzi materiali utilizzati per la repressione interna e misure personali verso i responsabili delle violenze e delle violazioni dei diritti umani. Non si parla invece di sanzioni economiche.

La Russia non annullerà la seconda tranche di aiuti economici all'Ucraina ma - fanno sapere dal Cremlino - verranno inviati solo quando la situazione sarà sotto controllo. Lunedì le violenze avevano subito un'impennata quando Mosca aveva annunciato che entro la settimana sarebbero arrivati 2 miliardi di dollari.

Secondo alcuni non è mai cominciata. Di sicuro c'è che è finita la tregua proclamata ieri da Yanukovic arrivata dopo una giornata costellata da cadaveri e massacri, oltrr 28 il numero totale delle vittime. Dopo il suo rifiuto di discutere in Parlamento la proposta dell'opposizione di ridurre i suoi poteri e il fallimento dei negoziati di martedì, le violenze e gli scontri hanno raggiunto il livello più cruento dall'inizio della rivolta, a novembre scorso. Il presidente ucraino a quel punto era stato indotto ad aprire una seconda tornata di colloqui con i tre leader dell'opposizione, al termine dei quali aveva dichiatao la tregua "per fermare il bagno di sangue". In parallelo, però, in una situazione di incertezza, ha sostituito il capo delle forze armate con un uomo a lui più fedele.

Per cercare un'intesa "dall'esterno" ha lavorato moltissimo Angela Merkel. Nel pomeriggio di ieri ha telefonato al presidente Vladimir Putin che annuncia "uno stretto coordinamento" con la Russia in modo da evitare una ulteriore impennata di violenze. Un dialogo che avveniva a poche ore dalla presa di posizione di Mosca "contro il bagno di sangue messo in atto dall'opposizione" e dall'accusa agli estremisti ant-russi di soffiare sul fuoco della protesta. Ma l'azione di Berlino non si è fermata qui: la cancelliera ha incontrato anche il premier Hollande per concertare una linea diplomatica in vista delle sanzioni.