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Ucraina nel caos: il governo minaccia l’uso dell’esercito.

Ventisei morti e oltre trecento feriti. Tra questi anche il giornalista ucraino Viatcheslav Vérémii rimasto sul campo mentre documentava le proteste. È il drammatico bilancio delle ultime due giornate di scontri in Ucraina che hanno visto manifestanti e forze governative fronteggiarsi a colpi di molotov e lacrimogeni. Il momento peggiore, da quando tutto è cominciato tre mesi fa, il 30 novembre 2013, con le prime proteste in piazza per spingere il presidente a firmare il trattato di accordo con l'Ue. Per giovedì è stato indetto il lutto nazionale ma la situazione, già incandescente, è sul punto di esplodere.

Nel tardo pomeriggio  le autorità ucraine hanno comunicato “un'operazione antiterrorismo in tutto il Paese". Affermazione che apre alla possibilità di un intervento dell’esercito contro i manifestanti. Il presidente ha rimosso il capo di Stato maggiore, Volodymyr Zamana, e lo ha sostituito con Yury Ilyin. Il comandante supremo delle forze Nato in Europa, generale Philip Breedlove, ha chiesto alle autorità ucraine di non coinvolgere l'esercito nella crisi e ha lanciato un appello al dialogo. E' quanto si legge in un messaggio diffuso su Twitter.

I manifestanti antigovernativi ucraini hanno occupato in serata il palazzo centrale delle Poste di Kiev. L'edificio si affaccia su Maidan Nezalezhnosti, la piazza cuore della rivolta assediata da ieri pomeriggio da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa e teatro nella notte di sanguinosi scontri tra agenti e insorti.

Dalla comunità internazionale arriva la ferma condanna all’escalation di violenze. La Casa Bianca ha annullato i visti ai funzionari ucraini considerati responsabili delle violenze e il presidente Obama ha condannato "nei termini più forti" quanto sta accadendo. "Ci saranno conseguenze se si oltrepasserà il segno", ha aggiunto il leader Usa. I ministri degli esteri di Francia e Gran Bretagna giovedì raggiungeranno a Kiev l’omologo polacco mentre a Bruxelles si terrà il vertice straordinario convocato dal rappresentante per la politica estera Catherine Ashton. Sul tavolo eventuali sanzioni mirate contro i responsabili delle violenze. Da quella riunione dipenderà anche la posizione della Bei, la Banca Europea degli Investimenti, che nel frattempo tiene congelate le attività in Ucraina. L’Onu chiede l’avvio di un’indagine interna per fare chiarezza

L'ambasciatore americano Geoffrey Pyatt ha annunciato di aver già annullato i visti a diversi funzionari ucraini. "Per quanto riguarda le sanzioni, gli Stati Uniti hanno già annullato i visti ai funzionari considerati direttamente collegati alle azioni violente in piazza Maidan" ha detto il rappresentante di Washington a Kiev. Pyatt ha aggiunto che la misura verrà spiegata in maggior dettaglio da Washington e che si stanno prendendo in considerazione altre scelte.

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si dice "scioccato" per l'escalation di violenza a Kiev. In una nota, definisce l'uso della violenza da entrambe le parti "inaccettabile". "Prevenire ulteriori spargimenti di sangue è una priorità fondamentale - aggiunge - e tutte le parti devono impegnarsi affinché venga ristabilita la democrazia il più rapidamente possibile". Mentre l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani chiede un'indagine urgente e indipendente.

Il ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha lanciato un appello a Bruxelles."L'Ue - ha sottolineato - dovrebbe approfittare dei suoi contatti con l'opposizione ucraina per incoraggiarla a cooperare con le autorità ucraine e a distanziarsi risolutamente dalle forze radicali che hanno scatenato tumulti sanguinosi e si sono messi sulla strada di un colpo di Stato".

Sono tre mesi che l'Ucraina vede infiammare nelle piazze una battaglia tutta geopolitica tra la Russia e l'Occidente, dopo il mancato accordo con l'Unione Europea. Mosca - che ha parla di pressioni occidentali nella rivolta di piazza - ha appena invitato a Kiev 2 miliardi di dollari, un'iniezione di capitale nella debilitata economia del Paese che - secondo i manifestanti - avrebbero dovuto soprattutto servire a bloccare la protesta pro Europa e anti Russia. Una mossa che martedì ha fatto esplodere il dissenso e la piazza.

 

 

 

Ucraina, ancora granate e lacrimogeni a piazza Maidan : a tarda mattinata i morti era già 26 ed oltre 300 feriti.

Ieri è s tata una delle giornate più violente dell'ultimo periodo a Kiev, un bagno di sangue: almeno 25 morti e 351 i feriti (di cui 241 ricoverati in ospedale, secondo il ministero della Sanità) barricate alzate e distrutte, fumogeni e blindati, un incendio in un palazzo occupato dai manifestanti, subito evacuato.

Oggi, la giornata di Kiev è iniziata all'alba con un susseguirsi ininterrotto di esplosioni e lacrimogeni, quando le truppe antisommossa sono entrate a Piazza Maidan lanciando granate e smantellando le barricate dei manifestanti. Per proteggere un deposito di munizioni il governo ha anche inviato 500 parà. A Leopoli, nel nord dell'Ucraina, roccaforte dei nazionalisti, un altro scontro: i manifestanti hanno preso d'assalto un commissariato di Polizia, distrutto le auto, bruciato mobili e documenti. E anche Ternopil e Ivano-Frankivsk non sono immuni alla nuova esplosione di violenza: molotov in un posto di Polizia, occupato e distrutto un palazzo della Regione

Ancora scontri in tutta l'Ucraina, quindi, che segnano il fallimento dei negoziati tra Viktor Yanukovic e il leader dell'opposizione ed ex pugile Vitaly Klitchko: che nei colloqui di martedì lo aveva esortato ad accettare le riforme costituzionali per limitare i suoi poteri e convocare elezioni anticipate. Nulla di fatto, non è riuscito a convincerlo a fermare l'assalto alla piazza. Anzi, il presidente ucraino ha ha fatto sapere che l'opposizione "ha oltrepassato i limiti" chiamando i cittadini ad imbracciare le armi e che chi ha violato la giustizia verrà perseguito. E il premier ad interim Serghii Arbuzov ha rincarato la dose accisando i manifestanti di colpo di stato.Sono t

re mesi che l'Ucraina vede infiammare nelle piazze una battaglia tutta geopolitica tra la Russia e l'Occidente, dopo il mancato accordo con l'Unione Europea. Mosca - che ha denunciato le pressioni occidentali nella rivolta di piazza - ha appena invitato a Kiev 2 miliardi di dollari, un iniezione di capitale nella debilitata economia del Paese che - secondo i manifestanti - avrebbero dovuto soprattutto servire a bloccare la protesta pro Europa e anti Russia. Una mossa che martedì ha fatto esplodere il dissenso e la piazza.

Battaglia in Ucraina: 25 morti solo all'alba di oggi, ormai è guerra civile a Kiev

Dopo una giornata che ha lasciato sul campo almeno 25 morti, la notte dell'Ucraina è stata un susseguirsi ininterrotti di esplosioni e lacrimogeni fino all'alba, quando le truppe antisommossa sono entrate a Piazza Maidan lanciando granate e smantellando le barricate dei manifestanti. A Leopoli, nel nord dell'Ucraina, roccaforte dei nazionalisti, un altro assalto: i manifestanti hanno preso d'assalto un commissariato di Polizia, distrutto le auto, bruciato mobili e documenti. E anche Ternopil e Ivano-Frankivsk non sono immuni alla nuova esplosione di violenza: molotov in un posto di Polizia, occupato e distrutto un palazzo della Regione.

Una serie di attacchi che apre una giornata che si prospetta caldissima e segna il fallimento dei negoziati tra Viktor Yanukovic e il leader dell'opposizione ed ex pugile Vitaly Klitchko: che nei colloqui di martedì lo aveva esortato ad accettare le riforme costituzionali per limitare i suoi poteri e convocare elezioni anticipate. Nulla di fatto, non è riuscito a convincerlo a fermare l'assalto alla piazza. Anzi, il presidente ucraino ha ha fatto sapere che l'opposizione "ha oltrepassato i limiti" chiamando i cittadini ad imbracciare le armi e che chi ha violato la giustizia verrà perseguito.

Martedì è stata una delle giornate più violente dell'ultimo periodo, un bagno di sangue: almeno 25 morti e 351 i feriti (di cui 241 ricoverati in ospedale, secondo il ministero della Sanità) barricate alzate e distrutte, fumogeni e blindati, un incendio in un palazzo occupato dai manifestanti, subito evacuato.

Sono tre mesi che l'Ucraina vede infiammare nelle piazze una battaglia tutta geopolitica tra la Russia e l'Occidente, dopo il mancato accordo con l'Unione Europea. Mosca - che ha denunciato le pressioni occidentali nella rivolta di piazza - ha appena invitato a Kiev 2 miliardi di dollari, un iniezione di capitale nella debilitata economia del Paese che - secondo i manifestanti - avrebbero dovuto soprattutto servire a bloccare la protesta pro Europa e anti Russia. Una mossa che martedì ha fatto esplodere il dissenso e la piazza.

Nella notte il vicepresidente americano Joe Biden ha telefonato al presidente ucraino Viktor Yanukovich per invitarlo a "esercitare la massima moderazione" nell'affrontare le proteste di piazza e per chiedergli di "ritirare dalle strade le forze governative". Ma sono durissime anche le parole dell'ambasciatore Geoffrey Pyatt che con un tweet condanna - come già fatto più volte dalla Casa Bianca - le violenze in Ucraina: "le divisioni non verranno sanate .

Dopo le parole di Catherine Ashton, l'Alto Rappresentante Ue per gli Affari Esteri, che chiedeva con fermezza il ritorno al processo parlamentare, dopo i morti di martedì sono arrivate anche le parole di condanna del Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz: "Sono scioccato e rattristato - scrive anche lui su Twitter - la crisi non si placherà con la violenza".