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Consultazioni di Mattero Renzi per la formazione del nuovo Governo: Governo Renzi entro il fine settimana

Finita la prima tranche di consultazioni del premier incaricato Matteo Renzi, resta fitta l’agenda dei colloqui per la formazione del nuovo esecutivo. Ma su tutto campeggia la promessa di un governo pronto "entro il fine settimana". A indicare la tempistica il braccio destro di Matteo Renzi, Graziano Delrio.

Le consultazioni sono riprese alle 15 con il Partito Popolare Sudtirolese; alle 15.30 l'incontro con Matteo Salvini della Lega Nord e le autonomie; a seguire Scelta Civica; nel tardo pomeriggio Nichi Vendola dovrebbe rappresentare Sel. A chiudere alle 19 l'atteso confronto tra Renzi e Angelino Alfano. Grillo e Casaleggio hanno lanciato un sondaggio online per decidere se partecipare agli incontri.

La notizia del sondaggio sulla partecipazione alle consultazioni, lanciato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, arriva durante l'assemblea congiunta dei parlamentari M5S, poco prima che deputati e senatori grillini si esprimano con un voto sul da farsi. Critiche dai dissidenti: decisione "presa a nostra insaputa".

Fin dall’arrivo alla Camera  - a piedi - del presidente del Consiglio incaricato si è affrontato il caso marò. La delegazione di Fdi ha esposto dei cartelli con la scritta "Salvate i marò”.  La corte suprema indiana è tornata a riunirsi questa mattina per decidere se applicare o meno la contestata legge anti-terrorismo e il giudice ha stabilito invece per un nuovo rinvio, fissando la nuova udienza per lunedì prossimo. Alla fine dell'incontro tra Renzi e il presidente incaricato, il ministro della Difesa Mario Mauro ha parlato in riferimento alla questione di "misura colma": "Siamo di fronte ad un comportamento ambiguo ed inaffidabile delle autorità indiane. Ed ancora più grande è lo sdegno che investe tutta la nazione e che non può non propagarsi all'intera comunità internazionale". Mauro ha quindi riferito di avere trovato sulla questione ''la stessa sensibilità in Matteo  Renzi''.

A fargli eco anche Pierferdinando Casini: "Dobbiamo essere uniti tutti per rispondere a quella che è una vera e propria provocazione. Non si è mai visto in un Paese civile che il potere giudiziario chieda consigli al governo in ordine all'applicazione di una legge. Questo contraddice tutta una storia di regole dello stato di diritto e noi siamo molto, molto preoccupati per questo nuovo vulnus che ci proviene dall'India".

Prima di Renzi a Montecitorio era arrivato il ministro Graziano Delrio, uno dei più stretti collaboratori del presidente del Consiglio incaricato in questo momento, e che ai cronisti ha assicurato che il governo ci sarà "entro fine settimana". Delrio ha poi aggiunto: "Il lavoro procede bene, siamo tranquilli". Una scadenza, quella del fine settimana, confermata anche dallo stesso Renzi alla componente parlamentare di Centro democratico, la prima forza politica che ha preso parte alle consultazioni

"Il futuro governo Renzi è un governo assolutamente utile per la speranza che ha creato nel Paese e per il respiro di Legislatura. E' l'ultima carta, gli auguriamo successo". E' quanto ha detto Bruno Tabacci a nome del Centro democratico, al termine dell'incontro con Matteo Renzi, accompagnato dai deputati Pino Pisicchio e Nello Formisano. Il Cd, ha proseguito Tabacci, ha presentato "un documento in sette punti" al futuro premier: dalle riforme (dove quelle Costituzionali si intrecciano alla legge elettorale) al fisco.

"Abbiamo trovato un'attenzione vera alle potenzialità degli italiani all'estero, il presidente incaricato è attento ai numeri e sa che questo è un tema fondamentale per il nostro Paese". Così Franco Bruno, in rappresentanza dei gruppi Maie e Api, all'uscita delle consultazioni.  Positivo anche il parere dei rappresentanti delle minoranze linguistiche e della Valle d'Aosta, Albert Laniece e Rudi Marguerettaz , che hanno parlato di "un colloquio molto proficuo" durante il quale "sono state date da Renzi garanzie sul fatto che le realtà speciali sul territorio vengano tutelate". Per quanto riguarda "l'eventuale fiducia - sottolineano però - aspetteremo il passaggio in Aula per ascoltare gli impegni ufficiali e per poter poi valutare". "Abbiamo - ha concluso Marguerettaz - molto apprezzato il metodo del futuro premier, che ci ha ascol

ati, e le decisioni o se volete il suo decisionismo".
"Abbiamo lavorato intorno a due questioni. La prima è l'agenda di priorità del prossimo governo. Renzi ha confermato la scaletta conosciuta dopo aver ricevuto l'incarico al Quirinale. La partenza sarà con la legge elettorale e le riforme costituzionali a febbraio. Abbiamo chiesto di fissare un cronoprogramma, siccome si parla di governo di legislatura, abbiamo chiesto un tempistica certa […] La seconda questione - ha aggiunto Nencini - è la certezza della maggioranza. Lo ricordo perché il governo Letta nasce con una maggioranza che diventa diversa nel tempo. Oggi c'è bisogno di marcare la coesione di chi sosterrà il governo. I tempi sono quelli che conoscete, u

na velocità ponderata nel presentare il governo alla Camera e al Senato".
“Abbiamo ribadito la nostra contrarietà al metodo con cui si forma questo governo. Non condividiamo questa metodologia da cui lo stesso Renzi si dichiarava lontano. Fdi valuterà comunque il merito dei provvedimenti, qualora Renzi dovesse ricevere la fiducia. Siamo interessati al tema delle riforme anche se abbiamo detto a Renzi che una riforma costituzionale solo con l’abolizione del Senato e non un passaggio al presidenzialismo, sarebbe monca". Queste le parole di Giorgia Meloni dopo le consultazioni con Renzi. Insieme a lei, per Fratelli d'Italia, c'erano anche Ignazio La Russa e Guido Crosetto. Prima di andare via dalla sala Aldo Moro, i tre rappresentanti hanno mostrato il manifesto fatto per i marò 24 ore dopo che furono arrestati.

"Al nostro interno c'è dialettica, vedremo" "Il gruppo ha una sua certa dialettica interna, che sarà sviluppata letto il programma e sentita l'illustrazione nelle aule del Parlamento". queste le parole del senatore Mario Ferrara di Gal (Grandi autonomie e libertà), al termine dell'incontro con il presidente incaricato.
"Ok a Renzi ma condizionato alle riforme" "Abbiamo presentato la nostra disponibilità a concorrere alla formazione del governo a precise condizioni".

ueste le parole di Mario Mauro al termine delle consultazioni alla Camera con il premier incaricato, accompagnato da Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Dellai. La prima, ha spiegato l'esponente dei Popolari per l'Italia, "che il governo abbia un orizzonte di legislatura e sia concentrato sulle priorità del lavoro, delle famiglie e delle imprese. Secondo, che la legge elettorale sia logicamente e temporalmente connessa alla riforma costituzionale che superi il bicameralismo".

l Carroccio dice no a Matteo Renzi. "Mai pensato di votare un governo che nasce dal Palazzo e non dalle elezioni" chiarisce al termine dell'incontro il segretario Matteo Salvini. "Se il tentativo è riaccentrare la guerra sarà totale", sottolinea Salvini che ci tiene a prendere le distanze anche dai grillini: "A differenza loro, abbiamo portato le nostre proposte.

Con la componente parlamentare di Centro democratico sono iniziate le consultazioni per la formazione del governo Renzi nella sala del cavaliere a Montecitorio. Il presidente del Consiglio incaricato è arrivato a piedi alla Camera, stringendo mani ai passanti che lo salutavano, e augurando, come sua abitudine, buon lavoro ai giornalisti e agli operatori.

Prima di lui a Montecitorio era arrivato il ministro Graziano Delrio, uno dei più stretti collaboratori di Renzi in questo momento, e che ai cronisti ha assicurato: "Entro fine settimana". Delrio ha poi agigunto: "Il lavoro procede bene, siamo tranquilli". Una scadenza, quella del fine settimana, confermata anche dallo stesso Renzi alla componente parlamentare di Centro democratico, la prima forza politica che ha preso parte alle consultazioni.

Tabacci (Centro democratico): "Renzi è l'ultima carta" - "Il futuro governo Renzi è un governo assolutamente utile per la speranza che ha creato nel Paese e per il respiro di Legislatura. E' l'ultima carta, gli auguriamo successo". E' quanto ha detto Bruno Tabacci a nome del Centro democratico, al termine dell'incontro con Matteo Renzi, accompagnato dai deputati Pino Pisicchio e Nello Formisano. Il Cd, ha proseguito Tabacci, ha presentato "un documento in sette punti" al futuro premier: dalle riforme (dove quelle Costituzionali si intrecciano alla legge elettorale) al fisco.

Bruno (Api): "Attenzione al potenziale degli italiani all'estero" "Abbiamo trovato un'attenzione vera alle potenzialità degli italiani all'estero, il presidente incaricato è attento ai numeri e sa che questo è un tema fondamentale per il nostro Paese". Così Franco Bruno, in rappresentanza dei gruppi Maie e Api, all'uscita delle consultazioni. "Nelle prossime ore continueranno i contatti con la squadra del presidente che sta lavorando al programma di governo - ha aggiunto - e contiamo che ci siano le premesse per fare un lavoro proficuo insieme".

Marguerettaz (Minoranze linguistiche Valle d'Aosta) - "Valutiamo fiducia" "Un colloquio molto proficuo" durante il quale "sono state date da Renzi garanzie sul fatto che le realtà speciali sul territorio vengano tutelate". E' il parere dei rappresentanti delle minoranze linguistiche e della Valle d'Aosta, Albert Laniece e Rudi Marguerettaz, uscendo dalla sla del Cavaliere. Per quanto riguarda "l'eventuale fiducia - sottolineano però - aspetteremo il passaggio in Aula per ascoltare gli impegni ufficiali e per poter poi valutare". "Abbiamo - ha concluso Marguerettaz - molto apprezzato il metodo del futuro premier, che ci ha ascoltati, e le decisioni o se volete il suo decisionismo".

Nencini (Psi) - "Abbiamo chiesto una tempistica certe sulle riforme" "Abbiamo lavorato intorno a due questioni. La prima è l'agenda di priorità del prossimo governo. Renzi ha confermato la scaletta conosciuta dopo aver ricevuto l'incarico al Quirinale. La partenza sarà con la legge elettorale e le riforme costituzionali a febbraio. Abbiamo chiesto di fissare un cronoprogramma, siccome si parla di governo di legislatura, abbiamo chiesto un tempistica certa".

Questo l'esito del colloquio per il segretario del Psi Riccardo Nencini, accompagnato da Marco Di Lello, e Matteo Renzi. "La seconda questione - ha aggiunto Nencini - è la certezza della maggioranza. Lo ricordo perché il governo Letta nasce con una maggioranza che diventa diversa nel tempo. Oggi c'è bisogno di marcare la coesione di chi sosterrà il governo. I tempi sono quelli che conoscete, una velocità ponderata nel presentare il governo alla Camera e al Senato".

Meloni (Fdi) - "Valuteremo nel merito i provvedimenti" "Abbiamo ribadito la nostra contrarietà al metodo con cui si forma questo governo. Non condividiamo questa metodologia da cui lo stesso Renzi si dichiarava lontano. Fdi valuterà comunque il merito dei provvedimenti, qualora Renzi dovesse ricevere la fiducia. Siamo interessati al tema delle riforme anche se abbiamo detto a Renzi che una riforma costituzionale solo con l'abolizione del Senato e non un passaggio al presidenzialismo, sarebbe monca". Queste le parole di Giorgia Meloni dopo le consultazioni con Renzi. Insieme a lei, per Fratelli d'Italia, c'erano anche Ignazio La Russa e Guido Crosetto. Tra le proposte avanzate da Fdi a Renzi, ha proseguito Meloni, quella di "normare in Costituzione il rapporto con l'Europa. Anche sulla legge elettorale Renzi e dichiara di voler andare avanti, noi siamo d'accordo ma vogliamo l'introduzione delle preferenze. Renzi insiste nel dire che la responsabilità di questa scelta però è di Forza Italia". Dopo è intervenuto anche Crosetto: "Abbiamo anche chiesto alcuni cenni sugli interventi in tema di lavoro e rilancio dell'economia. In alcune sue idee abbiamo trovato proposte del nostro programma e gli abbiamo dato la nostra disponibilità ad un'opposizione non pregiudiziale". Infine Ignazio La Russa: "Per la prima volta abbiamo avuto un riscontro positivo sui marò, che oggi subiscono il trentesimo rinvio dell'udienza". Prima di andare via dalla sala Aldo Moro, i tre componenti della delegazione hanno mostrato il manifesto fatto per i marò 24 ore dopo che furono arrestati.

Ferrara (Gal) -  "Al nostro interno c'è dialettica, vedremo" "Il gruppo ha una sua certa dialettica interna, che sarà sviluppata letto il programma e sentita l'illustrazione nelle aule del Parlamento". queste le parole del senatore Mario Ferrara di Gal (Grandi autonomie e libertà), al termine dell'incontro con il presidente incaricato.