Francesco Pigliaru candidato di una parte del centro sinistra è ormai il nuovo governatore della Sardegna. Il professore di Sassari sostituisce il presidente Cappellacci, che in cinque anni di suo governo e della sua maggioranza, ha portato l’Isola non sull’orlo del baratro ma completamente nel baratro. Ha dispensato stipendi regali facendo occupare posti di rilievo nell’amministrazione pubblica e nel suo gabinetto con un portavoce che in cinque anno ha prodotto cinque o sei comunicati stampa ma pagato in modo probabilmente spropositato che sicuramente non guadagnava meno del capo ufficio stampa che dicono raggiungesse la cifra di 100 mila euro l’anno circa. Quindi dalla sua sconfitta la Sardegna non perde nulla anzi, e lo speriamo di cuore, ci guadagni nonostante anche nel centro sinistra tornano a sedere in Consiglio numerosi consiglieri sotto indagine per i fondi pubblici usati come privati. Quindi, i cittadini sardi devono stare attenti ancora di più perché a volte gli amici (la politica in questo caso) ti fregano di più. Perciò occhi aperti e aspettiamo i fatti.
Ora la nostra cara isola, martoriata e abusata da tanti profittatori, aspetta i fatti che l'economista sassarese ma docente presso l’università di Cagliari, avanti con il 43,3%, mentre lo sfidante del centrodestra, il presidente uscente Ugo Cappellacci, resta fermo al 38,6%, alla prova dei fatti. E già dai nomi della prossima giunta regionale si vedrà se Pigliaru seguirà la strada della trasparenza immettendo nel suo governo gente capace e perbene.
Michela Murgia, unica donna candidata a governatore e neofita della Politica, in questa competizione elettorale sarda, conferma il ritardo degli scrutini e a due ore della chiusura degli spogli rimane inchiodata al 10,4%.
Raggiunge solo il 5,8% l'ex governatore Pdl, Mauro Pili, che ha rotto definitivamente i ponti con il suo vecchio partito, Forza Italia, mentre l'indipendentista Pier Franco Devias arriva all'1% e Gigi Sanna allo 0,7%. "Ugo Cappellacci mi ha chiamato per congratularsi per la mia vittoria. Grazie a tutti, ora Cominciamo il domani", è la frase pubblicata su Facebook da Francesco Pigliaru, il candidato governatore del centrosinistra ormai prossimo alla vittoria. Lo spoglio procede a rilento ma, a metà scrutinio, il vantaggio dell'economista sassarese sul governatore uscente sembra incolmabile.
"Lo straordinario risultato di Francesco Pigliaru è il frutto del grande lavoro del Pd sardo e il segno di un cambiamento importante per l'isola e per il Paese": così Lorenzo Guerini, portavoce segreteria del Partito democratico. "Un successo - aggiunge - costruito fra la gente, nel territorio, con il vento della novità che viene dal nuovo Pd di Matteo Renzi. Non sfugge a nessuno il significato politico più generale di questa prova per la quale ringrazio i militanti, gli elettori, i volontari e tutto il partito che ci ha creduto fino in fondo
"Grande Francesco, grande vittoria". Così Matteo Renzi in una breve telefonata riferita da Francesco Pigliaru, governatore in pectore del centrosinistra. "Matteo ci ha dato una mano importante - ha sottolineato il professore - Sarà bello governare in parallelo". L'arrivo di Pigliaru nella sede elettorale di via Bottego è stato accolto da un lungo applauso e dai cori dei giovani volontari che hanno scandito il suo nome: "Francesco Francesco". Il professore era arrivato a piedi nel quartier generale del centrosinistra accompagnato dal sottosegretario alla Sanità Paolo Fadda. Pigliaru era sicuro della vittoria sin dalla sua candidatura. "Lo sapevo già dal 6 gennaio - ha detto in una improvvisata conferenza stampa nella sua sede elettorale - Se si va in battaglia si va per vincere. Sono orgoglioso di non aver modificato il mio modo di parlare in queste settimane di campagna elettorale. Sono rimasto lo stesso di prima: non ho mai insultato nessuno, hanno vinto le nostre proposte concrete
Al nuovo governo nazionale il presidente in pectore chiede lo sblocco del patto di stabilità e più risorse per la ricostruzione post alluvione. "E' vero che ci sono i soldi e ne servono di più ma anche quelli disponibili - spiega ai giornalisti - non si possono spendere a causa dei vincoli del patto di stabilità. Chiederò al nuovo governo di rivedere questi vincoli e di avere più risorse". Pigliaru ribadisce che la revisione del piano paesaggistico della Sardegna è "di cartone" ed è pronto a rimettere mano al provvedimento varato dalla Giunta Cappellacci a sole 48 ore dal voto. "Vedremo le carte - ha chiarito - per valutare che cosa fare". E' stato necessario l'ultimo urlo di esultanza del suo staff per vedere un vero gesto di entusiasmo da parte di Pigliaru. Messo da parte il suo notorio aplomb inglese, il professore ha risposto all'incitamento della folla applaudendo e alzando le braccia al cielo. Subito dopo attimi di commozione in una saletta appartata quando è stato salutato "privatamente" dai più stretti collaboratori dello staff.