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Ucraina: è quasi guerra civile.Occupato il tanto odiato ministero di Giustizia che voleva usare a forza contro il popolo.

Il ministro della Giustizia ucraino, Ielena Lukash, ha ammonito i manifestanti anti governativi che potrebbe chiedere lo stato di emergenza al Consiglio nazionale di sicurezza e difesa se non libereranno l'edificio del suo ministero, occupato ieri sera.

La polizia ha "liberato" due sedi di amministrazioni regionali che erano state occupate dai manifestanti anti governativi a Cherkassy e a Sumy, rispettivamente nell'Ucraina centrale e nordorientale. Gli agenti hanno arrestato anche oltre 10 persone

La situazione resta tesissima in tutto il Paese dopo il 'no' dell'opposizione alla proposta del presidente Yanukovich di guidare il governo. Il Paese è sull'orlo di una guerra civile e si profila anche lo spettro di una secessione delle regioni sud-orientali.

E intanto Yanukovich trema davanti ai continui successi degli insorti che hanno occupato i palazzi del potere - ultimo in ordine di tempo il ministero della Giustizia - con una rapidità che rende chiaro come la situazione non sia più sotto il controllo delle autorità.

Irruzione in 'Casa ucraina', l'ex museo di Lenini a Kiev Nella notte, subito dopo il 'net'  (niet) dell'opposizione, alcune migliaia di militanti hanno fatto irruzione in 'Casa ucraina', l'ex museo di Lenin nel centro di Kiev a circa 500 metri da piazza Maidan, cuore della protesta 'europeista' ormai fondamentalmente antigovernativa, ma anche vicino a via Grushevski, dove polizia e insorti si scontrano ormai da una settimana.

Dentro l'edificio erano asserragliati circa 200 uomini delle forze speciali e la lotta è stata, ancora una volta, violenta. Centinaia di insorti hanno bloccato l'accesso all'edificio e hanno infranto i vetri delle finestre del pian terreno lanciando molotov contro gli agenti. I poliziotti si sono allora chiusi in una formazione a testuggine con i loro scudi, e hanno risposto all'assalto con granate assordanti, senza però riuscire ad avere la meglio su una folla arrabbiata ma anche ben organizzata.