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Renzi: se accettano il ricatto di FI si fanno le riforme la legislatura può arrivare al 2018

Se si vara la riforma elettorale la legislatura può arrivare “perfino al 2018”, ma se i franchi tiratori affosseranno l’Italicum sfruttando il voto segreto si andrà “subito a votare con la legge proporzionale”. Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti al testo in discussione alla commissione Affari Costituzionali della Camera e il segretario del Pd Matteo Renzi lancia un avvertimento in un’intervista al quotidiano Il Messaggero. I margini per cambiare qualcosa ci sono, dice Renzi, ma “sempre se c’è  l’accordo dei contraenti”. “Per esempio – aggiunge – sarebbe intelligente alzare la soglia minima di raggiungimento del premio portandola dal 35 al 38%”. A non piacere al leader del Pd è però “il metodo di coloro che parlano di preferenze per portare a casa altro” perché “basta rileggersi un po’ di dichiarazioni passate per vedere che la posizione di qualcuno è pretestuosa. In vent’anni questi hanno solo chiacchierato”.

Se il Parlamento dovesse bocciare l’Italicum, Renzi parla apertamente di ritorno alle urne, anche perché sarebbe la conferma che questo Parlamento è “inaffidabile”. “Se in Parlamento c’è una maggioranza di persone che non vuole il premio di maggioranza, vuole abbassare lo sbarramento e introdurre le preferenze – dichiara ancora al Messaggero – diciamo a costoro di non affaticarsi troppo nell’inventarsi una propria proposta. Diciamo bocciate questo accordo e poi andremo a votare con le preferenze e vedremo quanti avranno il consenso in ventisette mega-circoscrizioni”.
Se però verrà trovato un accordo, secondo Matteo Renzi “si può andare alla scadenza naturale della legislatura”. Il Parlamento, spiega, con la riforma elettorale dimostrerebbe “di aver ingranato una marcia diversa e di aver preso la strada delle riforme” e si potrebbe arrivare “persino al 2018”.

Alle 13 di oggi intanto scade il termine per la presentazione degli emendamenti al testo in discussione alla commissione Affari Costituzionali. I partiti dunque sono impegnati in una corsa contro il tempo per raggiungere accordi sulle proposte di modifica. Tra i temi più spinosi, oltre all'introduzione delle preferenze e alla soglia per ottenere il premio di maggioranza, c'è la soglia di sbarramento, che agita in particolare i partiti più piccoli.