Non si sono fermati nemmeno durante la notte le violenze nella capitale ucraina. Circa 3000 manifestanti pro Europa si sono scontrati con la polizia lanciando pietre e molotov e di fatto assediando lo stadio della Dinamo.
Nonostante le temperature sotto lo zero, ieri 150 mila persone (200 mila secondo altre fonti) sono scese in piazza per manifestare contro il presidente Viktor Yanukovich, anche per chiedere ''un leader'' in grado di guidare il fronte europeista alle prossime elezioni presidenziali, in programma nel 2015. E' da novembre, quando il governo decise di far saltare la firma dell'Accordo di Associazione con l'Ue, che le proteste non si sono mai fermate.
Gli Stati Uniti hanno chiesto di porre "fine alle violenze" in Ucraina ed hanno esortato il governo ad avviare "colloqui immediati" con l'opposizione "per impedire ulteriori violenze".
Alcuni dimostranti antigovernativi hanno lanciato pietre, molotov e fumogeni a cui gli agenti hanno risposto con manganellate, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Negli scontri sono rimasti feriti, tra gli altri, 70 poliziotti, di cui 40 ricoverati in ospedale, di questi 4 sono molto gravi e almeno 24 dimostranti. Lo riferisce il ministero dell'Interno ucraino.
Secondo la Croce Rossa, i feriti sono un centinaio. Un agente è stato catturato e picchiato dai manifestanti e ora sarebbe ricoverato in ospedale con un trauma cranico, delle costole fratturate e il naso rotto. In fiamme un pullmino della polizia.Tutto è cominciato quando una parte dei dimostranti 'europeisti', con volto coperto e armati di bastoni, ha lasciato piazza Indipendenza - luogo tradizionale del raduno della protesta- e ha cercato di forzare i cordoni di polizia per raggiungere la zona dei palazzi del potere.
Il leader del partito d'opposizione 'Udar', Vitali Klitschko, ha cercato di calmare i manifestanti che si stavano scontrando con la polizia a Kiev, ma è stato aggredito da uno di loro, mentre dalla folla qualcuno gli dava del "traditore" e urlava "Non parole, ma azioni!". Lo fa sapere la testata online Kyiv Post che pubblica anche una foto di quanto accaduto.
Molte persone nella giornata di domenica hanno manifestato con il volto coperto da maschere o indossando pentole e scolapasta. Una provocazione contro l'ultimo provvedimento presidenziale che impone di manifestare a volto scoperto. L'iniziativa di domenica è la settima assemblea popolare, dall'inizio delle proteste.
Sul palco anche Tetiana Chornovol, la giornalista e attivista politica ucraina picchiata brutalmente nella notte di Natale, che si è rivolta ai manifestanti 'europeisti': "Questa è una guerra - ha detto la cronista, ancora con il naso bendato -, da una parte c'è il popolo, dall'altra parte quelli che ci derubano: Yanukovich non mollerà il potere facilmente, ma abbiamo un'arma legale, le elezioni del 2015".