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Berlusconi-Renzi terminato l’incontro nella sede del Pd

E' terminato dopo oltre due ore al Nazareno, sede del partito democratico nel cuore di Roma, l'incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale. I due leader hanno cercato un'intesa sul nuovo sistema di voto in grado di sostituire il Porcellum. E mentre dentro si discute fuori la zona è blindata.

Silvio Berlusconi ha lasciato il Nazareno da un ingresso laterale lo stesso dal quale era arrivato. L'entrata è stata chiusa da tre blindati che sono saliti sul sagrato della chiesa di Sant'Andrea delle Fratte. Le camionette, posizionate così, hanno creato una sorta di salvacondotto per l'auto del Cavaliere, che passando sul sagrato eviterà la strada e quindi possibili contestazioni.

L'arrivo è stato poco accogliente per il leader di Forza Italia. Giunto in auto di fronte all'ingresso del partito, accompagnato da Gianni Letta, è stato colpito da un lancio di uova. Alcuni manifestanti del Popolo Viola, capeggiati da Gianfranco Mascia, lo hanno accolto al grido di 'Vergogna! Vergogna!'

Contro ogni aspettativa il Cavaliere è entrato da un ingresso secondario, spiazzando soprattutto i giornalisti, rimasti bloccati dietro un cordone creato dalle forze dell'ordine in via di Sant'Andrea delle Fratte per impedire l'ingresso a curiosi e passanti. Il segretario del Pd, invece, è giunto un'ora prima all'appuntamento, a piedi e senza rilasciare dichiarazioni. Insieme a lui anche Lorenzo Guerino, portavoce della segreteria democratica.

Di fronte al Nazareno, sempre dietro alla polizia, c'è un gruppo di manifestanti che, mentre l'incontro con Renzi è in corso, continua a gridare slogan contro Berlusconi e il segretario del Pd. L'incontro si svolge nell'ufficio del segretario del Pd, al secondo piano del Nazareno. Sotto il quadro di Che Guevara e Fidel Castro che giocano a golf. In barba a tutte le polemiche, sul risvolto simbolico ma anche e soprattutto politico di un incontro per trattare con il nemico numero uno, Matteo Renzi alle "Invasioni barbariche" annuncia con un colpo di teatro che vedrà Silvio Berlusconi alla sede del Pd.

E a chi ha provato a dissuaderlo e a temere l'intesa con il Cavaliere replica con il motto "male non fare paura non avere": bisogna "trattare con Forza Italia per non andare al governo con Forza Italia". Alfano attacca e dice che l'accordo con Berlusconi porta alla caduta del governo e insiste sul sindaco d'Italia? "Secondo me se c'è un accordo vero fra Pd e Forza Italia anche Alfano ci sta". E' arrivato il momento di cambiare, è il mantra renziano ribadito anche ieri sera, e io "sto mettendo la faccia su una cosa che non sono riusciti a fare quelli di prima".

Dunque si gioca il tutto per tutto e visto che l'obiettivo è un sistema in cui si fermi "il ricatto dei partitini" e chi vince debba rispondere solo ai cittadini, "ecco perché è importante che Forza Italia decida". Insomma, si tratta con il Cavaliere sperando, dice il sindaco, che possa aprire anche alla proposta sul Senato. Renzi, dunque, va avanti come un treno senza curarsi degli allarmi della minoranza del Pd e del pressing che viene ribadito da Ncd con Fabrizio Cicchitto per partire sulla legge elettorale da un'intesa in maggioranza. E noncurante delle fibrillazioni dentro al governo che la sua trattativa con il Cavaliere sta provocando. Ribadisce fedeltà a Letta lanciando addirittura un provocatorio hashtag #lettastaisereno, ma torna a dire che sulle riforme l'esecutivo va con il freno a mano. Certo è che, a domanda diretta su un pregio di Letta, la replica è tutto un programma: "La politica estera, in quello è bravissimo, lo stimo moltissimo".

Oggi dunque l'incontro decisivo con il Cavaliere sul quale lo stesso sindaco si schermisce: "Non prendiamoci in giro, Berlusconi non è come gli altri". Anche se i suoi già sono pronti a frenare i suoi ardenti spiriti. Il suo portavoce Guerini: "Quello con Forza Italia è uno dei tanti incontri, non enfatizziamo si incontra Forza Italia come tanti altri".

"Non ho avuto alcuna sensazione di rottura", ha detto il segretario di Scelta civica Stefania Giannini dopo aver incontrato il segretario del Pd Matteo Renzi a Firenze. "Abbiamo discusso del ruolo del Senato, del titolo V e della legge elettorale", ha spiegato la Giannini, aggiungendo: "Si va con un accordo di maggioranza perché Renzi sta dialogando con il Nuovo centrodestra, quindi io credo che ci sia la base per potersi confrontare". Se il segretario del Pd trovasse un'intesa con Berlusconi sul modello spagnolo "sarebbe un tavolo parallelo e allora credo che ci sarebbero dei problemi", ha detto la Giannini.

"Che si debba mettere mano a una riforma istituzionale in Italia è fuori discussione, tra italiani la pensiamo tutti allo stesso modo, quindi vediamo che cosa verrà fuori". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi interpellato sull'incontro fra Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale.

L'incontro fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi è "molto interessante" secondo il presidente della Lombardia Roberto Maroni e "può essere" che faccia cadere il governo. "Guardiamo con attenzione - ha detto -. Tutto in Italia è instabile tranne il governo della Lombardia. La mia impressione - ha aggiunto - è che Renzi voglia andare alle elezioni come Berlusconi con un election day a maggio e voglia prendere il posto di Letta". "Mentre il M5S ha buttato fuori dalla porta Berlusconi, Renzi cerca di farlo rientrare dalla finestra". Lo ha detto il professore genovese Paolo Becchi, da alcuni considerato il guru del Movimento 5 Stelle, commentando l'incontro di Matteo Renzi con Silvio Berlusconi.