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Province, il Consiglio dice no alla riforma degli enti locali.

"Questo disastrato Consiglio regionale, che è stato capace di fare riforme solo sulla spinta dei referendum, ha perso una grande occasione: nonostante l'appello dei Riformatori per approvare il riordino degli enti locali prima dello stop per le elezioni regionali, non ha voluto procedere con l'approvazione del testo già varato dalla commissione Riforme". Lo denuncia il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

"In questa legislatura la Sardegna è diventata l'avanguardia in Italia delle riforme istituzionali. Abbiamo ottenuto straordinarie e storiche vittorie: siamo stati i primi a cancellare le province (oggi commissariate e messe in liquidazione), un argomento di cui in Italia si parla da 60 anni senza esito; eliminato i consigli di amministrazione degli enti regionali; dato la spinta determinante per la riduzione del numero dei consiglieri regionali e il dimezzamento delle indennità.

A questo Consiglio regionale fatto di alieni lontani anni luce dalla gente e governato da logiche borboniche, è mancata la forza di dare un segnale alto aggiunto all'ultimo atto non ha voluto approvare una riforma che non è né di destra né di sinistra ma che avrebbe caratterizzato in modo significativo l'intera legislatura: il trasferimento delle funzioni delle province ai Comuni, vero e unico perno del futuro sistema delle autonomie locali.

Certo non demorderemo, proseguono i Riformatori. "Le prossime elezioni regionali saranno uno snodo fondamentale sul versante della riforma delle istituzioni. Sia chiaro per tutti che i Riformatori sardi saranno intransigenti: il primo provvedimento approvato dal prossimo Consiglio regionale dovrà essere il riordino degli enti locali e il definitivo trasferimento delle competenze delle province".

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