Tre proposte secche: modello spagnolo, Mattarellum corretto e doppio turno di coalizione come per i sindaci. Matteo Renzi aveva promesso di non voler perdere tempo sulla legge elettorale e così è stato. Il segretario del Pd lancia la sua sfida al resto dei partiti entrando nel merito con proposte precise su cui discutere in incontri bilaterali già dalla prossima settimana. L'attivismo del leader fiorentino raccoglie il plauso della maggioranza delle forze politiche, anche se con distinguo precisi, ad eccezione del Movimento 5 Stelle che, come spesso accade, cambia strategia nel corso della giornata. Prima la reazione a caldo con l'accusa a Renzi di essere "telecomandato" e di ripetere a "pappagallo quello che suggeriscono i suoi mentalisti".
Poi, nel pomeriggio, arriva l'ordine di scuderia, tramite sms del capogruppo alla Camera Federico D'Incà, di non fare commenti e di non "cedere alle provocazioni" del leader democratico. L'idea di accelerare subito sulla legge elettorale vede immediatamente d'accordo Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, che ha incontrato ad Arcore Denis Verdini, colui che tiene le fila delle trattativa, plaude al "metodo" scelto dal segretario del Pd oltre al fatto di aver "messo sul tavolo diverse proposte". La richiesta però che arriva dall'ex premier così come dal vertice azzurro è quella di cambiare il Porcellum al più presto per tornare alle elezioni con l'election day a maggio insieme alle europee. Il nostro nemico non è Renzi, è il ragionamento fatto dall'ex premier, ma il governo che deve andare a casa in tempo rapidi. Ecco perché l'idea di procedere in maniera spedita con la modifica del sistema elettorale potrebbe fare gioco al Cavaliere.
Il modello su cui è orientato l'ex capo del governo, così come Verdini e la maggior parte degli azzurri, rimane il modello spagnolo. Di questo Berlusconi è pronto a parlarne in prima persona con il leader del Pd già la prossima settimana, convinto che l'intesa porterebbe inevitabilmente Letta al capolinea. I piani del Cavaliere però non coincidono ufficialmente con il resto dei partiti che sostengono la maggioranza, in primis con il progetto di Angelino Alfano. L'obiettivo del vicepremier resta quello di andare al voto nel 2015 con una coalizione di centrodestra opposta al Pd e il modello spagnolo non rientra nei progetti, soprattutto se l'intesa sulla legge elettorale porta ad elezioni anticipate come vuole Forza Italia. La proposta su cui insiste il leader di Nuovo Centrodestra è quella dei sindaci: "Siamo coerenti con quanto detto - ribadisce il ministro dell'Interno - noi siamo pronti al lavoro sulla legge elettorale sul modello dei sindaci. L'impianto di quella legge è chiaro e ha funzionato".
Ncd poi continua a insistere sullo sdoppiamento delle trattative arrivando prima a un'intesa all'interno della maggioranza: "Sulle regole - ribadisce Gaetano Quagliariello - bisogna coinvolgere tutti, ma è evidente che se si parte dalla maggioranza e si approfondiscono questioni tecniche è più facile poi sentire i suggerimenti che vengono dalle opposizioni". Una proposta però già bocciata dal segretario del Pd disponibile invece, avendo come obiettivo l'addio al Porcellum, a trovare un'intesa anche con chi non sostiene il governo.