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Beirut – Attentato contro ex ministro, dilaniato dall’esplosione

Torna la paura in Libano. Un kamikaze a bordo di un'automobile si è fatto esplodere nella via principale di Beirut provocando decine di vittime e feriti. La tv libanese mostra le immagini di uomini e auto in fiamme: la Croce Rossa parla di 15 morti, Al Jazeera riferisce invece di 5 persone rimaste uccise tra cui l'ex ministro, Mohammed Shattah. Sarebbe stato proprio lui l'obiettivo dell'attacco, ancora non rivendicato.

Eminente economista, ex titolare delle Finanze, ambasciatore del Libano negli Stati Uniti, Shattah aveva prestato servizio come consigliere dell'ex premier, Fuad Siniora e del suo successore ed ex premier, Saad Hariri, il cui padre rimase assassinato sul lungomare di Beirut da un'autobomba nel febbraio 2005.

L'uomo era uno dei leader della corrente al Mustaqbal (Il Futuro), guidata proprio da Saad Hariri, e si stava recando a una riunione della corrente a cui partecipava lo stesso ex premier. Dalle prime ricostruzioni risulta che l'ordigno pesava tra i 30 e 40 chilogrammi. Nella vettura su cui viaggiava c'erano anche altri esponenti politici della stessa corrente.

Pochi minuti prima che l'autobomba investisse il suo convoglio, Shattah aveva inviato un tweet di accusa a Hezbollah. "Hezbollah - aveva scritto l'ex consigliere di Saad Hariri - sta realizzando la stessa strategia del regime siriano, vuole far tornare la situazione in Libano come quando era sotto il dominio di Damasco".

L'attentato è avvenuto nella strada più prestigiosa di Beirut, dove ci sono alberghi, banche, ministeri e anche il Serail, il complesso roccaforte del governo e dove si trova l'ufficio del premier, Najib Mikati. La zona è stata transennata ed è completamente avvolta in una nube di fumo nera.

L'attacco avviene a solo tre settimane dall'inizio all'Aja del processo internazionale per l'uccisione del padre di Saad Hariri, Rafik.Hariri comincerà in Olanda il 16 gennaio prossimo e alla sbarra ci sono, in contumacia, cinque membri del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah.

Poco più di un mese fa, il 19 novembre, in un doppio attacco suicida contro l'ambasciata dell'Iran a Beirut morirono 25 persone, tra cui 5 iraniani, e 146 rimasero ferite.

L'attentato fu rivendicato da un gruppo jihadista libanese che si ritiene legato ad Al Qaeda, le Brigate Abdullah Azzam. I media libanesi riportarono la notizia della morte di cinque membri Hezbollah, notizia smentita dallo stesso movimento filo-iraniano.