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Letta: “Sì alla crescita, no allo sfascio dei conti”

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha risposto alle critiche di Confindustria alla legge di stabilità al suo arrivo al Consiglio europeo, oggi a Bruxelles, ricordando che la tenuta dei conti pubblici, di cui è responsabile, ha permesso la discesa dei tassi di interesse, con la riduzione dello "spread", che è una delle condizioni per la crescita.

"Io ho la responsabilità di tenere in equilibrio la barca, e voglio - ha detto Letta - che ci siano gli strumenti per la crescita, ma senza sfasciare i conti pubblici. Nessuno ha la bacchetta magica, nessuno stampa moneta, e Confindustria dovrebbe saperlo".

Ci vogliono le condizioni per la crescita, ha insistito il premier, e tra queste, in particolare, "tassi di interesse bassi e tasse basse". Con gli "spread", ha sottolineato Letta "siamo arrivati a 219 punti, il punto più basso da due anni e mezzo a questa parte", e che "perché ci sia crescita - ha concluso - ci devono essere gli interessi bassi e le tasse basse: la legge stabilità comincia a far scendere le tasse, gli ulteriori interventi arriveranno".

Il Premier si è detto poi fiducioso sull'unione bancaria, tema discusso ieri in Consiglio Ecofin, ma che dovrebbe essere approvato oggi dai Capi di Stato e di Governo. "Mi sembra che ci siano le condizioni per avere un buon accordo, ma l'obiettivo fondamentale è che l'Unione europea si doti di strumenti che evitino le grandi crisi che abbiamo avuto nel passato", ha detto Enrico Letta evidenziando che d'ora in poi "le banche stesse saranno strumenti mutualizzati europei".