"Abbiamo parlamentari sufficienti per tenere in vita il governo ma anche viceversa". Lo dice il vicepremier Angelino Alfano in conferenza stampa al Senato. "Vedremo chi sarà il segretario e se come primo gesto vorrà far cadere il governo presieduto da un esponente democratico. Spero la vicenda del Partito democratico non ricada sull'Italia e che il conto non lo paghino gli italiani": così dice Alfano rispondendo poi a chi gli chiede di commentare le mosse di Renzi. "Subito dopo il congresso del Pd, su cui non vogliamo interferire, e subito dopo l'approvazione definitiva della legge di stabilità vogliamo fare un patto, un contratto di programma per l'Italia del 2014", ribadisce il vicepremier.
"Fino a due ore fa mi risulta che nessuno dei viceministri e sottosegretari, ma neanche nessuno dei presidenti di commissione ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico" dopo l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza. Alfano guarda anche al futuro: "Noi andremo con la nostra sigla e il nostro simbolo che presenteremo il 7 dicembre, alle prossime elezioni europee".
Ci sarà l'apertura di una crisi formale, con una verifica in Parlamento, come chiesto da Forza Italia? "E' una valutazione che spetta al Presidente della Repubblica insieme al presidente del Consiglio, tenuto conto del fatto che il voto sulla legge di stabilità si è già tradotto in un voto di fiducia".
"Stiamo al governo per realizzare alcuni obiettivi importantissimi e per fare scudo ad alcuni provvedimenti di politica economica che non farebbero gli interessi degli italiani". Il vicepremier spiega che il suo partito intende "fare scudo ad alcuni provvedimenti della sinistra che sarebbero il male dell'Italia" e cita fra gli esempi il tema dell'immigrazione con il rischio di "frontiere come groviera" e della "burocratizzazione" della PA. "Il futuro del centrodestra siamo noi, con noi si può vincere", insiste Alfano, che afferma di avere "le idee molto chiare sul 2014" e sottolinea che Ncd si colloca nel centrodestra: in quell'area, "con tutti i moderati italiani", si può "trovare un tetto comune", afferma.
"Dopo il voto sulla fiducia e l'evento di ieri, ingiusto, occorre - dice Alfano - la stipula di un contratto di governo che segnali il rinnovarsi del programma alla luce di quanto accaduto. Occorre - aggiunge il vicepremier - cambiare subito la legge elettorale ed è finito il tempo delle due Camere che fanno lo stesso lavoro costando il doppio. Occorre - prosegue - diminuire il costo del lavoro e premiare il salario di produttività", così come è necessario mettere in campo azioni di "contrasto all'immigrazione clandestina".