Oggi è il giorno del lutto nazionale per le vittime della tragica alluvione che ha colpito la Sardegna. Gli edifici pubblici terranno le bandiere a mezz'asta, mentre questa mattina in tutte le scuole del Paese è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'alluvione. Un minuto di raccoglimento anche nello sport. In tutti i campi e palazzetti dove si svolgeranno incontri ufficiali, in questo fine settimana, prima dell'avvio gli arbitri faranno osservare un minuto di silenzio.
Nel giorno del lutto nazionale per le 16 vittime dell'alluvione che ha colpito la Sardegna, arriva una nuova allerta meteo per l'isola. Dopo appena 24 ore di tregua la pioggia torna a preoccupare i sardi. Il nuovo allarme riguarda tutta la parte occidentale dell’isola ed è stato diffuso dalla Protezione civile regionale che “prevede il permanere del livello di moderata criticità per rischio idrogeologico” su tutti i bacini della Sardegna (Campidano, Iglesiente, Tirso, Montevecchio-Pischilappiu, Gallura, Logudoro e flumendosa Flumineddu) con previsione di “precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni potranno dare luogo a rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento”. Intanto in Barbagia, a Fonni, Desulo, Tonara, è arrivata anche la neve. Inoltre, a partire da questa sera e per le successive 24 ore è prevista l'intensificazione delle precipitazioni. I quantitativi di pioggia più rilevanti, secondo le previsioni dell'Arpas Sardegna, sono attesi nella notte su Anglona e Gallura, con precipitazioni che potranno raggiungere localmente gli 80 millimetri in 12 ore. Previste anche raffiche di burrasca prevalente da nordovest e nevicate nelle zone montuose.
Nonostante il maltempo però, dalla Sardegna, arriva anche qualche buona notizia. Continua infatti a scendere il numero delle persone evacuate, alle 15 di ieri risultavano 493 persone ancora fuori casa, di cui 292 assistiti in centri di accoglienza adibiti nelle scuole, nelle palestre, nelle parrocchie, in strutture alberghiere ed extra-alberghiere.
Continuano intanto le ricerche dell’ultimo disperso, Giovanni Farre, operaio di 62 anni di cui dalla sera di lunedì non si hanno notizie. L’uomo è stato trascinato via dall’acqua sotto gli occhi del figlio Marco, che si è salvato. “Mio fratello deve tornare a casa, in un modo o nell’altro”, ha detto la sorella di Giovanni confidando che le ricerche lungo l’asta fluviale del Rio Mannu portino a qualcosa.
Il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, oggi ad Olbia per un vertice con i sindaci sardi, ha promesso che “entro tre o quattro mesi ricostruiamo le strade. Non possiamo tenere le popolazioni isolate, dobbiamo fare in modo che questa ferita venga rimarginata al più presto”. E per il problema più ovvio, quello sulle lungaggini burocratiche degli appalti, ha già la soluzione: “Adotteremo le procedure d’urgenza e cercheremo di affidare all’Anas anche le opere sulle strade provinciali. Non solo in quelle statali”.
Il Consiglio dei ministri valuterà poi la possibilità di concedere ai Comuni che hanno già delle risorse aggiuntive la possibilità di derogare al Patto di stabilità, ha spiegato Lupi da Olbia sottolineando e ribadendo che, in ogni caso, le risorse per intervenire "immediatamente su strade e viadotti in Sardegna sono già disponibili". "Dobbiamo smettere di vivere in emergenza" ha aggiunto il ministro, perché "se andiamo avanti così le responsabilità saranno di tutti e gli sconfitti saranno tutti", sottolineando che il Governo, nel decreto del Fare, ha stanziato "per la prima volta 1,2 miliardi per la prevenzione. Di questi 300 milioni sono per la manutenzione di ponti e viadotti, 300 per le ferrovie, 500 per le scuole e 100 per la riqualificazione dei piccoli comuni".
Mentre si attendono i primi sviluppi dell’inchiesta sul disastro, l’Anas ha deciso di sospendere l’operaio accusato di non essere intervenuto per prestare soccorso a Francesco Mazzoccu e al suo bimbo di tre anni mentre tentava di sfuggire alla furia del fiume. “Abbiamo istituito una commissione d’inchiesta, per capire se l’operaio abbia rispettato gli ordini che aveva ricevuto: doveva presidiare una strada per evitare che le auto passassero in una zona a rischio. In teoria non poteva spostarsi. Ma questo non vuol dire che non dovesse aiutare le persone in difficoltà”.
Il ciclone Cleopatra ha messo in anche il sistema dell'allevamento delle cozze di Olbia, il più importante della Sardegna. Con un'ordinanza, il sindaco Gianni Giovannelli, ha infatti disposto il divieto di raccolta e consumo delle cozze allevate nel Golfo della città gallurese. "Gli eventi atmosferici eccezionali del 18 novembre hanno provocato l'immissione nelle acque del Golfo di Olbia di ingenti quantità di inquinanti di svariata natura che inevitabilmente hanno variato la qualità delle acque destinate all'allevamento dei molluschi bivalvi vivi", si legge nell'ordinanza, e in seguito all'alluvione possono quindi esser "venuti meno i requisiti sanitari per la classificazione delle acque ai fini della raccolta". Con l'ordinanza, quindi, viene bloccata la raccolta, il consumo e la vendita dei "molluschi bivalvi vivi, dei gasteropodi e degli echinodermi nel Golfo di Olbia", ossia di cozze, vongole, bocconi, ricci.