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Sulle industrie del settore estrattivo pesa il mal funzionamento del Servizio Attività Estrattive della Regione Sardegna

La Confindustria Sardegna, in una nota, denuncia il sempre più profondo stato di malessere in cui si trovano le imprese del settore estrattivo di fronte al perdurante e sempre più critico depauperamento del Servizio Miniere e Attività Estrattive dell’Assessorato Industria.

Si tratta di una situazione arrivata oramai in maniera del tutto silente ad un “punto di non ritorno” che sta generando un sostanziale blocco delle procedure autorizzative con gravissimi danni per le imprese del settore e che rischia di avere dirompenti effetti sul fronte economico e occupazionale.

A tale proposito, si legge ancora nel comunicato, va ricordato che la Regione Sardegna rappresenta a livello nazionale una realtà di punta in campo minerario e delle attività estrattive, con numeri importanti per quanto attiene fatturato e dipendenti.

Sia sul fronte dei minerali primari che sull’estrazione e lavorazione dei prodotti non metalliferi, come marmi e graniti, il comparto rappresenta una realtà economica di primaria importanza per la nostra Isola, come ben testimoniato dal dato relativo all’export, con oltre 100 milioni (dato 2012) di prodotti esportati sui complessivi 933 milioni di euro di dato regionale relativo al comparto manifatturiero (escludendo però dal calcolo i prodotti petroliferi). La sola industria estrattiva inoltre nel 2010 (ultimo dato ISTAT disponibile) contribuiva al valore aggiunto regionale per 127 milioni di euro ai quali andrebbe aggiunta la quota parte relativa ai prodotti derivanti dalla lavorazione dei prodotti non metalliferi che dovrebbe ammontare a circa altri 100 milioni su complessivi 2,1 miliardi di euro di valore aggiunto a livello regionale di manifatturiero e estrattivo.

Confindustria Sardegna, aggiunge, ritiene che la particolare situazione del Servizio attività estrattive e recupero ambientale abbia assunto caratteri di emergenza dal momento che risultano vacanti le posizioni del direttore di servizio e di quelli dei responsabili del Settore Attività di Cava e del Settore Miniere, con una situazione organizzativa particolarmente problematica.

Questo settore non rivendica assistenzialismo o sostegni finanziari, ma soltanto efficienza della macchina amministrativa e rapidità nelle decisioni, che da sole valgono la permanenza sul mercato o la scomparsa definitiva dell’intero settore.

Ecco perché, conclude la nota di Confindustria Sardegna, si ritiene indispensabile un intervento urgente che ristabilisca un’immediata ed effettiva operatività del servizio in questione, consentendo di sbloccare le pratiche autorizzative che giacciono da mesi presso gli uffici e favorendo il pieno riavvio delle attività di questo importante ambito amministrativo della Regione Sardegna. Com