Nei giorni scorsi personale della Sezione Antirapina della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, nell’ambito dei servizi di polizia giudiziaria finalizzati alla prevenzione e alla repressione dei reati contro il patrimonio, è stato più volte chiamato nel quartiere Is Mirrionis per cercare di scoprire l’individuo che, spacciandosi quale appartenente alle forze dell’ordine, si era reso responsabile di numerosi furti ai danni di giovani studenti universitari, utilizzando come “modus operandi” l’esibizione di una placca identificativa e, dopo aver chiesto di visionare il portafoglio contenente i documenti personali, ne prelevava il danaro che vi erano dentro.
Alle ore 10,45 circa di ieri, nel transitare in questa Via Carlo Baudi di Vesme, due Poliziotti della Squadra Mobile hanno notato in lontananza due persone colloquiare e, quindi hanno attirato subito la loro attenzione.
Uno di questi alto 1,75 circa, di corporatura magra, che vestiva jeans e maglietta a maniche corte di colore marrone e righe orizzontali arancioni e portava sul capo capellino con visiera nero e occhiali da sole di colore nero, ha colpito i poliziotti, in modo particolare, perché riportava caratteristiche fisico somatiche molto simili al personaggio che, appunto, era stato protagonista di numerosi furti di denaro ai danni di giovani, creando negli stessi il convincimento di trovarsi davanti a un appartenente alla Polizia, mentre la seconda persona più bassa, appariva uno studente.
Gli agenti sono perciò intervenuti ed hanno accertato poi che il portafoglio che il giovane più alto teneva in mano era dell’altro e che questi, prima del loro arrivo ha tentato inutilmente di rientrarne in possesso.
Il giovane più alto con il capellino nero ed occhiali, è stato immediatamente bloccato ed identificati: si tratta di Salvatore Gervasi, mentre l’altro giovane, uno studente universitario iscritto alla facoltà di Lingue di Cagliari, ha riferito che era stato prima avvicinato dall’altro il quale gli ha detto: “mostrami i documenti, Polizia”, mostrandogli in modo molto fugace, tanto da non permettergli di vedere chiaramente quanto rappresentato, un portadocumenti di colore nero, con in vista una placca metallica tipo distintivo, aggiungendo che era in atto un controllo di Polizia.
La vittima, convinta di aver davanti un tutore dell’ordine, ha estratto dalla tasca posteriore il suo portadocumenti dal quale ha preso la carta di identità e l’ha data all’uomo che l’ha controllata. In quel frangente il sedicente “poliziotto”, lo ha invitato a mostrare ogni oggetto in suo possesso quindi accorgendosi della presenza del portafoglio, si è concentrato solo su quello e prendendolo nelle mani gli diceva che per questione di sicurezza, doveva fotocopiarlo, quindi, insieme, hanno percorso la strada per poi girare a sinistra in via Carlo Baudi di Vesme.
Giunti davanti un negozio di mobili usati, Gervasi, è entrato dicendo che all’interno era presente un suo collega che avrebbe fotocopiato il contenuto del portafoglio. Il presunto agente è rimasto, all’interno dell’esercizio commerciale qualche minuto, senza che nessuno lo avvicinasse o parlasse con lui. Quindi è uscito fuori dicendo allo studente che non aveva trovato il suo collega e dopo aver camminato insieme per alcuni metri, il truffatore ha riconsegnato il portafoglio alla vittima che, aprendolo, ha però notato che erano sparite le banconote custodite all’interno e precisamente la somma contante di € 35,00, composta da una banconota da € 20,00, una da € 10,00 ed una da € 5,00.
Quest’ultima scena era stata interamente osservata dal personale della Mobile che, resisi conto dell’avvenuto furto dei soldi, sono intervenuti ponendo fine alla condotta criminosa. In seguito, Gervasi è stato controllato e trovato in possesso di un portadocumenti di piccole dimensioni, contenente un distintivo di colore blu del Comune di Cagliari in uso alle guardie particolari giurate, la somma in contati di 35,00 euro (cosi come descritta dalla vittima), che lo stesso aveva nella tasca anteriore dei pantaloni, il capellino con visiera e gli occhiali neri. Il malfattore è stato perciò dichiarato in arresto e trattenuto in attesa del rito direttissimo previsto per oggi.