Press "Enter" to skip to content

Legge di stabilità – Corte dei Conti: c’è rischio che aumenti la tassa sulla casa

Tasi e cuneo fiscale non convincono la Corte dei Conti. Per quanto riguarda la tassazione sulla casa, con le misure contenute nella legge di stabilità c'è il rischio di un possibile aumento. A lanciare l'allarme, nel corso di un'audizione davanti le commissioni Bilancio di Camera e Senato a palazzo Madama, è il presidente designato della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri.

Il magistrato contabile ha parlato di "inasprimenti che potrebbero canalizzarsi sul versante del patrimonio immobiliare e in particolare sulla Tasi, che moltiplica il suo peso (1 per mille sull'imponibile catastale ai fini Imu) rispetto a quello incorporato nella 'vecchia' Tares (30 centesimi di euro al mq) e che, lasciando ai Comuni la facoltà di rideterminare l'aliquota, crea il presupposto di aumenti di prelievo da parte degli Enti locali con aliquota Imu inferiore al massimo previsto dalla legge".

Ma anche il cuneo fiscale è sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati contabili. Per Squitieri sussistono "rischi ed incertezze" sulla modalità di intervento per la riduzione del cuneo, che comportano "evidenti problemi distributivi e di equità". Il cuneo fiscale non è equo perché il taglio delle tasse sulle buste paga esclude alcune categorie disagiate. "Oltre ai lavoratori autonomi sono esclusi dal beneficio gli incapienti e i pensionati, ossia circa 25 milioni di soggetti che comprendono evidentemente anche le categorie in maggiori difficoltà economiche", ha detto il Presidente designato della Corte, Raffaele Squitieri, parlando di "evidenti problemi distributivi e di equità".

Sono le famiglie più ricche a beneficiare di più degli sconti sul cuneo fiscale - aggiunge Squitieri - perché hanno più occupati. "Dato il maggior numero di occupati per famiglia - spiega - sono le famiglie dei due quinti più alti a trarre maggiori vantaggi monetari in valore assoluto".

Per Squitieri è da "valutare positivamente" che "in alcune direzioni strategiche il Governo abbia previsto interventi non privi di potenzialità rilevanti" ma "è necessario mantenere un solido filo conduttore nella strategia complessiva di politica economica e di finanza pubblica, rafforzando l'efficacia delle riforme e degli interventi avviati e concentrando su di essi le limitate risorse disponibili". Secondo il magistrato contabile "contrastare il declino del sistema produttivo rappresenta oggi l'emergenza nazionale sulla quale va concentrata e misurata la capacità di intervento".

Le misure sul pubblico impiego contenute nella legge di stabilità - spiega Squitieri - sono "severe" e "non replicabili all'infinito". "Le norme in materia di personale pubblico - ha aggiunto Squitieri - ripropongono una tipologia di interventi, basata sul blocco del turnover e sul rinvio die contratti, già ampiamente praticata. Si tratta di misure severe, che hanno dato un contributo rilevante al processo di risanamento della finanza pubblica ma che non sono replicabili all'infinito".