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Renzi come il berlusca, dalla mega convention alla Leopolda (chi paga tutto questo sfarzo?) afferma: “Ora il Cavaliere ci insegue”.

"Il Cavaliere ha indetto il consiglio nazionale per l'8 dicembre, lo stesso giorno delle primarie del Pd. Per la prima volta ci insegue", ne è convinto Matteo Renzi che dalla Leopolda, la convention fiorentina in corso nel capoluogo toscano in cui presenta la sua candidatura alla segreteria del Pdl ribadisce: "No agli inciuci, basta larghe intese. Sono anni che vediamo i partiti che si bacchettano in televisione e poi in Parlamento votano uguale". E ancora: "Sulla legge elettorale bisogna smascherare il Pdl e Grillo che ha cambiato idea parecchie volte".

Il rottamatore lancia anche un attacco al governo. Sulla legge di stabilità Enrico Letta dice di dover lavorare 'di fino', usando il cacciavite? Sarebbe meglio sostituire la metafora e usare "quella del Caterpillar", dice Renzi. Che poi ironizza: non sarà semplice cambiarla in Parlamento, "perché per ogni cosa ci si dovrà mettere d'accordo con Brunetta".

Ma il presidente del Consiglio risponde, difendendo il lavoro fatto sui conti: "Per essere credibili bisogna averli a posto. Se uno ha le pezze....". Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, annuncia che oggi a Firenze ci sarà pure lui, soprattutto per "ascoltare". L'ex sindacalista osserva il botta e risposta Renzi-Letta e dice la sua: "C'è qualcosa che va assolutamente cambiato e il governo deve tenere conto delle critiche e deve trovare le risposte". Ma subito dopo guarda altrove. Perché, spiega, adesso come adesso il pericolo più grosso per Letta non sono i bisticci nel Pd, ma quello che avviene fuori, le fibrillazioni nel Pdl. "Vediamo cosa succede nei prossimi giorni - dice - evidente che la navigazione del Governo si è fatta di nuovo più difficile. I nodi prima o poi arrivano al pettine. Il Pdl decida se crede ancora in questo governo o no e lo dica esplicitamente".