"Abbiamo mantenuto un impegno prioritario nel nostro programma di governo". Lo ha dichiarato il presidente Ugo Cappellacci, annunciando l'approvazione della revisione del Piano Paesaggistico Regionale. "La nostra Isola – ha evidenziato - non va difesa dal popolo che la abita, ma è il popolo che deve difenderla per consegnarla al futuro. Ora è il Piano della Sardegna, dei Sardi che si riappropriano di quell'ambiente che è la forma più pura della nostra identità”.
Il presidente si è poi soffermato sul percorso compiuto: “La revisione del Piano Paesaggistico - ha spiegato - nasce, a differenza della versione originaria, da un percorso di ascolto e partecipazione dei territori e delle componenti sociali ed economiche, che ha richiesto tre anni, e da un lavoro di condivisione con il Ministero per i Beni Culturali. Le regole confuse e imprecise imposte negli anni passati, hanno intrappolato la libertà del nostro popolo e questo ha provocato enormi danni. Durante il riesame abbiamo accertato che c’erano migliaia di beni duplicati o non esistenti, altri non rintracciabili per i quali il Piano esigeva comunque e paradossalmente l’autorizzazione paesaggistica.
Il 60% del territorio regionale, infatti, è stato sottoposto ad un vincolo paesaggistico per intervento del vecchio PPR. In questo 60% vive l'80% della popolazione sarda. Abbiamo riaffermato il principio secondo cui, la valorizzazione del paesaggio, deve perseguire la politica dello sviluppo sostenibile. Il Piano Paesaggistico quindi rappresenta lo strumento regolatore di una prospettiva di sviluppo capace di coniugare le esigenze e le opportunità attuali senza compromettere lo straordinario patrimonio naturale, insediativo, storico e culturale che caratterizza la Sardegna. Se prima i vincoli erano enunciati e confusamente cartografati, fonte di una pericolosa incertezza nella fase di applicazione, oggi le aree vincolate sono cartografate e sono univocamente riconosciute e riconoscibili, con regole specifiche, esplicite e trasparenti”.
Cappellacci ha, infine, respinto le accuse delle opposizione: “Nella passata Legislatura hanno introdotto vincoli rigorosi, per poi aggirarli un secondo dopo con lo strumento delle intese, colando sulle coste 2 milioni e 100 mila metri cubi di cemento. Considerato che durante il nostro mandato non è accaduto niente di tutto questo, i veri cementificatori - ha concluso il presidente della Regione - sono loro”. Com