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Sindacati di base piantano le tende a piazza San Giovanni

In piazza San Giovanni a Roma, dove intorno all'ora di pranzo si è concluso il corteo dei Cobas, è iniziata la seconda parte della giornata che prevede  musica e intrattenimento. Sul prato, a ridosso della basilica, si stanno montano le  tende. Infatti molti dei manifestanti passeranno la notte qui in attesa della manifestazione di domani. Dalle 19 inizieranno dal palco i concerti. Gli organizzatori hanno dello che alla manifestazione di oggi hanno partecipato 50mila persone.

Con la partenza del corteo dei sindacati di base, da piazza della Repubblica, è cominciata stamane la "due giorni" di mobilitazioni che - complice anche il big match dell'ottava giornata di serie A Roma-Napoli, in cartellone stasera all'Olimpico - terrà impegnati qualcosa come 4mila uomini delle forze dell'ordine, creando inevitabilmente disagi ai cittadini, soprattutto nelle zone percorse dalle manifestazioni.

Nella fitta rete dei controlli preventivi predisposti dal questore Fulvio Della Rocca sono già caduti cinque francesi, fermati e identificati prima di essere accompagnati alla frontiera: due di loro risultano avere precedenti per terrorismo oltralpe, altri due sono stati già controllati in precedenti manifestazioni no Tav in val di Susa.

Le verifiche lungo le strade di accesso e in porti, aeroporti e stazioni continueranno anche nelle prossime ore: il rischio da evitare è che antagonisti o anarchici, anche esteri, si infiltrino con la volontà di provocare incidenti al corteo di domani, quello indetto (con partenza alle 14) da movimenti per la casa e movimenti territoriali, inclusi no Tav, no Muos e comitati antidiscarica.

Stasera, più dell'accampamento notturno di san Giovanni, dove i manifestanti attenderanno i loro "colleghi" di domani, preoccupa l'incrocio pericoloso tra gli ultras giallorossi e quelli napoletani. Nella notte, si intensificheranno i controlli su tombini e cestini, diverse strade saranno chiuse, cassonetti e auto in sosta lungo le vie del percorso del corteo verranno rimosse.

Tra le parole d'ordine dei movimenti in piazza domani ci saranno, ribadite dagli striscioni di apertura, "sollevazione" e "assedio", e se tutte le sedi istituzionali saranno iper protette i movimenti proveranno comunque a "circondare" il ministero dell'Economia in via XX Settembre e ad "accamparsi" (ben oltre la prevedibile fine del corteo, nel tardo pomeriggio) davanti a quello delle Infrastrutture a Porta Pia.

A proposito di Porta Pia: è in assoluto la prima volta che un corteo così importante, al quale dovrebbero partecipare tra le 15mila e le 30mila persone, parte da San Giovanni per arrivare all'inizio della Nomentana, in pratica il percorso inverso a quello tradizionalmente seguito.

 Quarantotto ore, insomma, ad alta tensione (forse di più, considerate anche le partenze di chi arriva da fuori): i promotori hanno garantito che la protesta sarà "determinata" ma "non violenta", e lamentato che l'eccesso di attenzione per il profilo della sicurezza finisce sempre con l'oscurare i contenuti dell'iniziativa. Certo, notizie come quella del ritrovamento in un furgone di manganelli e biglie non aiuta la causa.

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