"Il succedersi nella giornata odierna di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del Pdl e dello stesso presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica". E' quanto si legge in una nota del Colle diffusa dopo il vertice al Quirinale fra Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Enrico Letta. Nell'incontro, a quanto si apprende, si è deciso di rinviare la crisi a un "risolutivo chiarimento alle Camere".
"Abbiamo valutato una situazione molto complicata e complessa, abbiamo deciso di andare in Parlamento al più presto". Così il premier Enrico Letta a Che tempo che fa. "Non ho intenzione di governare a tutti i costi", ha detto il premier che spiega: "Chiederò la fiducia non per tre giorni per poi ricominciare come prima, ma per andare avanti e applicare il programma. Se non c'è, tiro le conclusioni", afferma.
"I ministri del Pdl hanno posto delle valutazioni e sento che in Parlamento c'è incertezza. Per questo vado in Parlamento a chiarire. Non voglio essere un re Travicello". Letta parla dei numeri per una nuova maggioranza e torna sul tema della giustizia: "Mi fa sempre sorridere, è come se la giustizia voglia dire parlare di Berlusconi. Questo governo fra le cose fatte ha fatto quella della giustizia civile. Ci siamo già occupati di giustizia che è quella che riguarda i cittadini italiani".