"Senza chiarezza non vado avanti, prendere o lasciare". E' l'ultimatum lanciato dal premier Enrico Letta nel Consiglio dei ministri che si è trasformato ieri sera - dopo una giornata ad altissima tensione - in una prima resa dei conti, durante la quale è stato rinviato il decreto che avrebbe dovuto evitare l'aumento dell'Iva e correggere il deficit pubblico.
Interventi, questi, che arriveranno - ha detto letta - solo dopo il chiarimento nella maggioranza, entro martedì. Le distanze però restano tutte, e la crisi sembra a un passo. I ministri del Pdl hanno chiesto di contemplare anche la questione giustizia nel passaggio in aula.
Il Pdl "sta facendo di tutto per mandare all'aria il governo e il Paese". Così il leader del Pd, Guglielmo Epifani sulla situazione di stallo che si è venuta a creare sulla vicenda Iva. "C'è un atteggiamento irresponsabile del centrodestra che, anziché sostenere il governo che lo stesso centrodestra ha voluto, sta facendo di tutto - ha detto Epifani - per mandare all'aria governo e Paese. La contraddizione si rivela - ha aggiunto - in questa polemica. Se si sostiene un governo, lo si sostiene sia quando deve abbassare le tasse sia quando si sostiene lo stato di diritto, altrimenti - ha concluso - non si possono piangere lacrime di coccodrillo".
La prossima settimana "in Parlamento si scioglierà il nodo della tenuta del governo, e ci vuole un sì o un no", ha detto il segretario del Pd. "Non si può passare la giornata a logorare il governo con minacce, ricatti e blandizie", ha aggiunto.
"Trovo irresponsabile che, dopo aver voluto la riconferma di Giorgio Napolitano alla più alta carica dello Stato, oggi lo si possa attaccare in questo modo". Così il segretario Pd Guglielmo Epifani, a Napoli per le celebrazioni delle Quattro Giornate, sulle dichiarazioni dell'esponente Pdl Sandro Bondi. "Sono a Napoli non solo perché eletto qui - ha aggiunto - ma anche per dare un segno di apprezzamento al ruolo e al compito che Capo dello Stato sta assolvendo in questo momento difficile".
Se il governo ha bisogno di una verifica, venga immediatamente in parlamento, domenica oppure lunedì. Se dovesse ottenere la fiducia potrebbe attuare nella stessa serata di lunedì il decreto di non aumento Iva. Se questo non dovesse avvenire non sarà di certo responsabilità del Pdl". Lo ha ribadito, intervenendo in campagna elettorale a Bolzano, il capogruppo Renato Schifani. "Ascolteremo - ha aggiunto - le parole del presidente del consiglio. Spiace che nei progetti del governo Letta non si parli di una riforma strutturale della giustizia, ne tantomeno nella proposta dei saggi che comunque contiene passaggi condivisi. Vi è una procedura di infrazione del nostro paese in riferimento alla responsabilità civile dei magistrati. Il governo cosa farà in merito", ha chiesto Schifani.
E sul caso Berlusconi, il capogruppo del Pdl ha detto "due pesi e due misure non possono essere accettate da noi, mentre il Pd continua ad essere sordo su questo". Schifani ha poi ribadito che sono rimaste "del tutto inascoltate sinora le nostre richieste di sottoporre alla Corte costituzionale l'applicabilità di una norma, che si vuole fare invece diventare retroattiva per il cittadino Silvio Berlusconi". E le dimissioni in bianco dei parlamentari del Pdl per il capogruppo Renato Schifani sono "un gesto di grande affetto e solidarietà nei confronti del nostro leader, sottoposto, non solo a una persecuzione giuridica essendo stato 54 volte indagato e processato, ma anche in Senato da parte della giunta con ritmi forsennati per arrivare a un verdetto già preannunziato da senatori che invece dovrebbero mantenere il riserbo".