"C'è l'impegno a stare sotto il 3% alla fine dell'anno. C'è l'impegno confermato di mantenere i patti presi con i partner europei e con l'Unione europea". Lo ha detto il premier, riferendosi alla nota di aggiornamento del Def che ha avuto il via libera del Cdm. Ma i numeri del Tesoro attualmente indicano il rapporto deficit/pil intorno al 3,1%: soprattutto, ha sostenuto il premier, "a causa dell'instabilità politica delle ultime settimane" che ha bloccato il percorso al ribasso di tassi di interesse sui titoli del debito pubblico.
Nella nota di aggiornamento al Def le stime del Pil per il 2013 sono riviste al ribasso rispetto ad aprile: -1,7%. Lo conferma il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, uscendo da Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri, affermando inoltre che il dato tendenziale per il deficit è superiore al 3% del Pil.
"E' importante che questo lieve scostamento del deficit venga corretto rapidamente". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm che ha dato il via libera alla nota di aggiornamento al Def. La stima del rapporto deficit/Pil per il 2013 è fissata a 3,1%.
Il ritmo di crescita del Pil italiano per il 2014 a +1% è una stima "realistica", ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni.
"Prevediamo per il 2014 un tasso di crescita dell'1% che è leggermente superiore a quella stimata dai principali previsori. Non è una valutazione euforica o trionfalistica, ma realistica", ha affermato Saccomanni. Il processo di riforme strutturali in atto, ha aggiunto, "ci porta ad arrivare quasi al 2% di crescita nell'arco del periodo previsionale. Ci mette su un sentiero di crescita migliore rispetto a prima della crisi".
Nel Def, ha proseguito Saccomanni, "abbiamo valutato con grande attenzione l'impatto delle riforme strutturali già prese. Hanno un effetto positivo sul potenziale di crescita dell'economia italiana. Dal governo precedente c'era una valutazione prudenziale delle riforme fatte".
"Il deficit quest'anno sara pari al 3,1%, ma c'è l'impegno di stare sotto il 3% a fine anno. Il passaggio riguarda un aggiustamento dello 0,1% che è alla portata e non necessiterà di interventi rilevanti", ha detto Letta.
"La legge di stabilità sarà il cuore dell'impegno del governo" e del rilancio della crescita, ha detto il premier, Enrico Letta, nella conferenza stampa al termine della riunione del CdM.
Gli obiettivi fissati nella Nota di aggiornamento del Def "sono tutti raggiungibili, a patto che ci sia la volontà e la stabilità politica", ha ribadito il premier Enrico Letta, nella conferenza stampa al termine del Cdm, assicurando che "la nostra volontà c'è tutta".
Dunque "il messaggio politico che vogliamo lanciare è che siamo determinatissimi a superare queste difficoltà e a mantenere gli impegni per convincere i nostri partner a darci fiducia e a far calare i tassi", invitando tutti gli attori politici alla "responsabilità".
"Ipotizziamo una graduale riduzione dello spread e dei tassi di interesse che ci dovrebbe portare a 100 punti base sopra i tassi tedeschi a fine periodo". Così il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni ha indicato la riduzione prevista nel Def dei tassi di interesse italiani. Il risultato sarà raggiunto nel 2017, perché il Documento di Economia e Finanza indica stime per un quinquennio, partendo dal 2013.