"Stiamo lavorando per gli italiani, non ho nessuna intenzione che si creino cortocircuiti. C'è in questo periodo una certa tendenza ad usare il governo come una sorta di punching ball". Il premier Enrico Letta aspetta la domanda giusta, in conferenza stampa dopo il Cdm di questa mattina a Palazzo Chigi. Parla, insieme ai ministri Flavio Zanonato ed Emma Bonito del piano 'Destinazione Italia', destinato a incrementare gli investimenti esteri in Italia, oltre a quelli interni: ma lo scenario politico, cambiato dopo il video messaggio di ieri sera di Silvio Berlusconi è ben chiaro sul tavolo del presidente del Consiglio.
Il giorno dopo il videomessaggio di Berlusconi, che non ha fugato i dubbi sulla tenuta del governo, il premier ha chiarito che non farà da punching ball e ha piazzato un paio di stoccate di avvertimento.
Intanto, "siamo in uno stato di diritto, non ci sono persecuzioni", ha detto con evidente riferimento all'attacco di Berlusconi alla magistratura. E poi: "Non c'ho scritto Joe Condor, al momento opportuno giocheremo all'attacco".
Le tensioni però sono fortissime. Continua la battaglia su Iva e Imu. Stefano Fassina ha chiesto di nuovo la reintroduzione dell'imposta su un milione di immobili di pregio a oggi esentati per recuperare 2 miliardi necessari a evitare l'aumento dell'Iva. L'imposta "non si tocca", ha ribadito Renato Brunetta, Letta deve "convocare al più presto la cabina di regia governo-maggioranza per fare chiarezza sui conti pubblici italiani".
Ad aggiungere sale sulle ferite, questa mattina in Aula alla Camera la maggioranza si è spaccata sul provvedimento contro l'omofobia. Dopo giorni di trattative e rinvii dell'esame del testo, il Pdl ha annunciato voto contrario e sbattuto la porta in faccia al Pd.
Pesa il primo passo compiuto ieri sera verso la decadenza di Silvio Berlusconi. La giunta per le immunità del Senato tornerà a riunirsi, in seduta pubblica, il 4 ottobre.
E pesa il messaggio di ieri del Cavaliere. Berlusconi è tornato a Roma questa mattina dopo settimane di assenza. A palazzo Grazioli ha riunito Fedele Confalonieri e Gianni Letta. Nel pomeriggio vedrà i ministri del Pdl.
Le parole usate dall'ex premier nel video sono un problema non solo per Letta ma anche e soprattutto per il Pd, come testimoniato dalla reazione di Guglielmo Epifani. Dalle file dei democratici iniziano ad arrivare richieste sempre più pressanti di un chiarimento. "E' necessario sapere cosa intende fare il PdL nei confronti del governo", ha sottolineato Gianni Cuperlo.
Contro l'affondo di Berlusconi nei confronti dei magistrati oggi è arrivata la dura replica del Csm. "I magistrati, che svolgono quotidianamente il proprio lavoro con impegno, professionalità e imparzialità, non meritano l'addebito di intenti persecutori o si complotti", ha messo nero su bianco il comitato di presidenza del Csm
"Invidio l'On. Enrico Letta, che può vantare una così granitica fiducia nella nostra magistratura e escludere così categoricamente l'esistenza di una persecuzione giudiziaria", dice il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, commentando le parole del premier dopo l'attacco di Silvio Berlusconi alla magistratura.
"Un presidente del Consiglio capace di sostenere che in Italia funziona lo Stato di diritto e che non esiste una persecuzione giudiziaria nei confronti di Silvio Berlusconi, dimostra di non conoscere neanche lontanamente il Paese che dovrebbe governare", rincara la dose in una nota Luca d'Alessandro, segretario della commissione Giustizia della Camera.
"Io ho grande rispetto per il PdL, rispetto che, come confermano le parole di Silvio Berlusconi ieri, non è reciproco nei confronti del Pd: Ma oggi è necessario sapere cosa intende fare il PdL nei confronti del governo", dice invece Gianni Cuperlo, deputato del Pd e candidato alla segreteria del partito, ospite a La7 questa mattina.
"In quel 'ritorno al passato' che è stato il videomessaggio di ieri, a mio modo di vedere inconcepibile in una altra democrazia europea, c'è una chiamata alle armi dei missionari della libertà che assomiglia con tutta evidenza ad un appello all'opposizione. Io mi chiedo se la destra italiana voglia ancora proseguire il proprio cammino dentro una concezione padronale e proprietaria dietro una leadership vecchia di vent'anni o se voglia invece, finalmente, decidere di assomigliare alle altre destre europee".
"Ma accanto a questo, serve sapere come il PdL intende stare nel governo Letta: l'ambiguità del messaggio berlusconiano su questo è evidente, ma l'Italia non può sopportare questa ambiguità. Il PdL si deve assumere le proprie responsabilità". Ma nelle parole di Cuperlo, molti osservatori sostengono, basta sostituire Pd a PdL per capire il secondo destinatario dell'analisi: il proprio partito, nella stessa maggioranza di governo del PdL, e alla vigilia dell'appuntamento con il Congresso.