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D’Alema: decadenza Berlusconi, nel Pd nessun franco tiratore e Renzi inadatto come segretario.

D'Alema definisce "rattristante" il dibattito su come mostrare la scheda durante il voto al Senato sulla decadenza. Per D'Alema "nel Pd non ci sarà alcun franco tiratore, per altri non so".

Sui 101 voti mancanti a Prodi, D'Alema sottolinea: "Perché si è giubilata anche la memoria di Franco Marini, a cui mancarono addirittura 200 voti? Il voto su Marini fu precedente a quello di Prodi".

"C'è il regolamento del Senato, i regolamenti finché ci sono vanno rispettati. Si possono cambiare, non so se si fa in tempo a farlo. Siccome non so se ci sono i tempi è una discussione di lana caprina, alle discussioni inutili nel nostro paese ci si appassiona", ha detto D'Alema sulla querelle su voto segreto o palese in aula sulla decadenza di Silvio Berlusconi.

"Cambiare il regolamento adesso, nelle prossime tre ore alla vigilia del voto? - aggiunge D'Alema - Non so se sia plausibile una cosa del genere, il Movimento cinque stelle fa della propaganda, se volevano cambiare il regolamento del Senato lo facevano tre mesi fa invece di salire sui tetti".

Massimo D'Alema non vede "ruoli istituzionali" nel futuro di Berlusconi. Il Presidente della Feps non crede neppure all'ipotesi della grazia, perché ci sono più procedimenti a carico. D'Alema ironizza con una battuta: "Ci vorrebbe una cluster-grazia...". Le cluster bombs sono le bombe a grappolo.

"Matteo Renzi non è la persona adatta a guidare il partito, noi abbiamo bisogno di un segretario non di un candidato premier", ha detto Massimo D'Alema a Otto e mezzo.  "Stimo Renzi - ha aggiunto - e lui stesso ha detto che Letta non ha nulla da temere, sono portato a credergli".

Massimo D'Alema si augura che prevalga "il buon senso" e che non si apra una crisi di governo. D'Alema spiega: "Spero proprio di no, spero prevalga il buon senso. Se dovessi dire come è vista l'Italia da Bruxelles... C'è molta simpatia verso Letta, c'è considerazione, la speranza che nessuno spinga il governo alla crisi. In particolare si temono le ritorsioni di Berlusconi. C'è molto da fare, tutto meno che una crisi di governo".